I due fratelli sommozzatori premiati per i soccorsi a Suviana: «Eroi? E' il nostro lavoro»

Quando la centrale di Suviana, in Emilia-Romagna, era in fiamme il 9 aprile scorso, i fratelli Garzino, Mehdi e Karim, pompieri di Torino, erano a Grosseto a fare un addestramento. Si stavano immergendo in acqua, loro che sono entrambi sommozzatori. Poi è arrivata la chiamata: la centrale idroelettrica di Bargi aveva preso fuoco e al suo interno c’erano già parecchi morti. Mehdi, 38 anni, e Karim, 34, si sono precipitati sul posto per aiutare gli altri colleghi a salvare quante più vite possibili. Purtroppo, hanno estratto anche quattro corpi senza vita. Ieri durante la festa di Santa Barbara, santa patrona dei vigili del fuoco, i due fratelli hanno ricevuto un encomio per quanto fatto in quei tragici giorni a Suviana. «Eroi? No, abbiamo fatto solo il nostro lavoro, niente di più. Quando siamo arrivati sul posto - raccontano - c’era un caos incredibile, tanto fumo, ma abbiamo cercato di rimanere freddi. Abbiamo subito pensato a mettere in sicurezza l’area, poi abbiamo iniziato le ricerche».

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Il secondo dei quattro corpi recuperati dai due fratelli sommozzatori era quello di Pavel Petronel Tanase, romeno, di Settimo. «Terminato il lavoro, ci siamo abbandonati alla commozione. Eravamo distrutti pensando alle famiglie di quelle persone. E’ stata - raccontano - un’esperienza umanamente spiacevole». Un encomio arrivato durante le celebrazioni di Santa Barbara, tra l’addio del comandante Bennardo e la messa celebrata da don Ciotti. 

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