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Il processo

«Dammi subito i soldi o ti ammazzo»: così colpiva il rapinatore di prostitute

Il 42enne torinese Christian Malagrinò, di professione cuoco, è finito nei guai ad Asti

«Dammi subito i soldi o ti ammazzo»: così colpiva il rapinatore di prostitute

Si presentava a casa delle prostitute e, anziché tirare fuori i soldi per pagarle, prendeva il coltello da cucina che si portava apposta da casa. Ed era lui a pretendere i contanti. Poi, in un paio di casi, ha anche violentato le sue vittime. Con queste accuse, lo scorso luglio, è finito in manette il torinese Christian Malagrinò, rintracciato e fermato per i reati di rapina e violenza sessuale: nei giorni scorsi il 42enne, di professione cuoco, è stato condannato a una pena di 6 anni con il rito abbreviato. E per questo resterà nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dov’era stato portato dopo il fermo della scorsa estate.

Prostitute nel mirino

I tre episodi contestati a Malagrinò sono avvenuti ad Asti all’inizio di luglio e le vittime, tutte prostitute, avevano raccontato la stessa versione alla polizia: oltre alla professione delle vittime, le rapine hanno in comune l’uso di un coltello da cucina come arma e la descrizione fisica dell’aggressore. Così come le modalità con cui si presentava a casa loro e passava subito alle maniere forti: «Dammi subito i soldi o ti uccido», intimava il rapinatore alle sue vittime, prendendole per il collo e puntando loro il coltellaccio alla gola. A due donne è riuscito a portar via un totale di 800 euro, a un’altra 515. E ha costretto quest’ultima a compiere una prestazione sessuale, ovviamente senza pagarla. Alla quarta prostituta ha messo le mani al collo, le ha urlato: «Se gridi, ti ammazzo» ed è riuscito a farsi consegnare 3.180 euro che la donna conservava in una cassaforte. Poi, non soddisfatto, le ha strappato gli slip e l’ha scaraventata sul letto per costringerla a un rapporto sessuale (gratuito). Non ci è riuscito perché lei è scappata prima, riuscendo ad arrivare in strada e ad allontanarsi dal rapinatore.

Rito abbreviato

Gli investigatori della Squadra Mobile della polizia e del Nucleo Radiomobile dei carabinieri hanno unito le forze e le denunce, convinti che fosse la stessa persona. E nel giro di pochi giorni hanno chiuso il cerchio intorno al 42enne: la Procura di Asti ha disposto il fermo e gli agenti lo hanno eseguito subito dopo, bloccando il cuoco torinese quando era alla guida della sua auto.
Nell’occasione Malagrinò è stato anche perquisito: aveva ancora in tasca parte del bottino delle tre rapine, oltre 4mila euro. In più nascondeva otto ovuli termosaldati di cocaina, nascosti fra le mutande e la parte interna dei jeans. Per questo, oltre al fermo per le rapine e le violenze sessuali, è stato anche arrestato per spaccio di droga. Da quest’accusa, però, è stato poi assolto nel processo celebrato nei giorni scorsi al Tribunale di Asti. Il 42enne, assistito dall’avvocato Alberto Bosio, ha scelto il rito abbreviato, che permette lo sconto a un terzo della pena. E per questo è stato condannato a “soli” 6 anni.

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