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Il caso
11 Febbraio 2025 - 13:46
A partire da ieri, lunedì 10 febbraio 2025, l'autovelox di corso Unità d'Italia a Torino è sotto sequestro. Di conseguenza, è stato spento ed è inoffensivo: non può multare gli automobilisti che superano il limite di velocità dei 70 chilometri orari, che l'anno scorso sono stati oltre 2mila al mese (il numero totale si attesta a quota 26mila). "Colpa" della procura di Cosenza, che sta conducendo un'inchiesta sulla società produttrice e su quel particolare modello di dispositivo per il controllo della velocità e la società responsabile della sua produzione.
Per questo altri velox simili sono già stati sequestrati in diverse città italiane perché il dispositivo non sarebbe conforme al prototipo depositato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che aveva approvato l'installazione e l'attivazione anche dell'impianto lungo corso Unità d'Italia).
In attesa di ulteriori sviluppi dell'indagine, il Comune ha deciso di disattivare l'autovelox, che attualmente non è operativo. Pur non essendo coinvolto direttamente nel procedimento giudiziario, la Città di Torino ha sospeso le notifiche delle infrazioni rilevate fino ad oggi e ancora non notificate. Chi l'ha già ricevuta e non ha ancora pagato, può fare ricorso al giudice di pace (o al prefetto) per ottenere l'annullamento della sanzione. Niente da fare, invece, per chi ha già pagato: non potrà chiedere il rimborso.
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