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Risorse idriche

Giornata mondiale dell'acqua: secondo l'analisi delle tariffe idriche 2024 di Cittadinanzattiva si spende di più e si spreca troppo

In Piemonte la spesa media per l'acqua è di 449 euro a famiglia, il 6,9% in più rispetto al 2023

Giornata mondiale dell'acqua: secondo l'analisi delle tariffe idriche 2024 di Cittadinanzattiva si spende di più e si spreca troppo

In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, il XX Rapporto sul servizio idrico integrato dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva offre uno sguardo approfondito sulle tariffe e sulla dispersione idrica in Italia nel 2024 e analizza nel dettaglio i costi sostenuti dalle famiglie italiane per l’uso dell’acqua, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone e un consumo annuo di 182 metri cubi. Un tema di cruciale importanza, considerando l'aumento dei costi e le sfide ambientali legate alla gestione delle risorse idriche.

Nel 2024 le famiglie piemontesi hanno speso in media 449 euro per la bolletta dell’acqua, con un incremento del 6,9% rispetto al 2023. Un dato che, seppur sotto la media nazionale, attestata a 500 euro, riflette una tendenza preoccupante di rincari generalizzati e forti disparità territoriali.

 La Toscana guida la classifica delle regioni con la bolletta più salata: 748 euro l’anno, con un incremento del 2,3%. All’estremo opposto c’è il Molise, dove la spesa media resta ferma a 234 euro, invariata rispetto all’anno precedente. Tra gli aumenti più consistenti si segnalano Emilia-Romagna (+8,8%) e Abruzzo (+8,5%).

Tra i capoluoghi, Frosinone si conferma la provincia più cara, con 917 euro annui a famiglia (+5,7%), mentre Milano resta la più economica, con 185 euro. In Piemonte, le differenze interne sono notevoli: si va dai 532 euro di Biella ai 405 euro di Novara e Verbania, che però segnano un balzo del +12,9% rispetto al 2023.

Se le tariffe salgono, l'efficienza della rete non tiene il passo. I dati Istat 2022 raccontano di una dispersione idrica media del 42,4% sul territorio nazionale: più di 4 litri su 10 immessi nella rete non arrivano mai ai rubinetti. La situazione è particolarmente grave al Sud e nelle Isole, con Basilicata (65,5%) e Abruzzo (62,5%) in cima alla lista nera. Fra i capoluoghi, Potenza tocca il picco del 70% di dispersione.

In Piemonte, il primato negativo spetta a Verbania (43%), mentre la rete più efficiente si registra ad Asti, con una perdita del 19,2%.

Nonostante le problematiche, l’86,4% delle famiglie allacciate alla rete idrica comunale si dichiara soddisfatto del servizio. Tuttavia, l’8,9% lamenta irregolarità nell’erogazione, percentuale che sale a 15,8% nel Sud e a 24,3% nelle Isole.

La fiducia nell’acqua del rubinetto resta fragile: una famiglia su quattro in Italia afferma di non fidarsi a berla. Il dato schizza al 53,4% nelle Isole, spiegando in parte perché l’Italia sia prima in Europa per consumo di acqua in bottiglia (208 litri pro capite l’anno), superata solo dal Messico nel mondo.

Il Rapporto ricorda che riducendo il consumo annuo da 182 a 150 metri cubi, una famiglia può risparmiare circa 106 euro. Inoltre, chi rientra nel bonus sociale idrico (ISEE sotto i 9.530 euro per nuclei di 3 persone) può ottenere una riduzione media annua di 110 euro sulla bolletta.

Il dossier completo, le infografiche e gli approfondimenti regionali sono disponibili online sul sito di Cittadinanzattiva, per chi vuole approfondire la situazione della propria città o regione.

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