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Il caso

Giallo di Mara Favro, nuove ricerche con i cani e i parenti per trovare altre ossa

A Gravere, in Valsusa, c'erano i familiari, i loro consulenti e l'avvocato

Giallo di Mara Favro, nuove ricerche con i cani e i parenti per trovare altre ossa

C'erano i cani esperti nella ricerca di cadaveri. Ma anche il fratello e l'ex marito di Mara Favro, insieme al consulente Fabrizio Pace e all'avvocato Roberto Saraniti: tutti a Gravere, dove poco più di un mese fa sono stati recuperati i resti della donna scomparsa l’8 marzo 2024. Obiettivo, trovare altri indumenti e le ossa che ancora mancano. Ma le nuove ricerche, a quanto risulta, non hanno dato i risultati sperati e probabilmente si interromperanno qui.

Per i familiari della 51enne è stata la prima volta nel luogo che ha messo fine al mistero (o almeno a una parte). Perché il ritrovamento dei resti ha permesso di accertare che Mara Favro era morta e dove si trovasse il corpo. Ma restano ancora da capire le cause del decesso e se qualcuno abbia davvero delle responsabilità.

L'inchiesta è aperta con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Gli indagati sono Vincenzo "Luca" Milione, gestore della pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, e Cosimo Esposito, ex pizzaiolo del locale dove la 51enne lavorava come cameriera (e dov'è stata l'ultima volta prima di sparire nel nulla). Subito dopo il ritrovamento, il procuratore Cesare Parodi ha disposto l'autopsia sui resti, affidata al medico legale Roberto Testi. Che, stando a quanto emerso nell'immediato, avrebbe riscontrato segni di numerose coltellate. Ma un responso definitivo si potrà avere soltanto fra un mese, quando verranno consegnati gli esiti ufficiali.

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