Appalti milionari per gli ospedali, manager assolti dopo 7 anni

E' terminato con quattro assoluzioni in tribunale a Torino il processo per presunte irregolarità e favoritismi in un appalto dell'Asl To3 del capoluogo. Fra le persone chiamate in causa dal sostituto procuratore Gianfranco Colace, c'era Flavio Boraso, direttore generale dell'azienda sanitaria dal 2015 al 2020, accusato di corruzione e turbativa d'asta. Assolto, così come Antonio Marino già presidente del comparto Sanità dell’Unione industriali, imprenditore e legale rappresentante di Althea Italia.

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La vicenda risaliva al 2018 e si riferiva alla realizzazione di opere e alla fornitura di materiali agli ospedali di Rivoli, Pinerolo e Venaria. In particolare, erano in ballo le forniture di apparecchiature biomediche per un totale di 57 milioni di euro. I giudici hanno stabilito che "il fatto non sussiste". «Finalmente - è il commento dell'avvocato Vincenzo Enrichens, difensore di Boraso - Arriva una sentenza che restituisce la verità e che riconosce la totale correttezza dell'operato del mio assistito».

Appalti e favori, è bufera sulla sanità

Tra gli assolti figura anche Giuseppe Carboni, luogotenente dei carabinieri, già in servizio nell'aliquota di polizia giudiziaria della procura di Torino e oggi di stanza a Cirié, processato per un presunto episodio di favoreggiamento. 

L'unico condannato è un maresciallo della guardia di finanza, Michele Alterio: i giudici gli hanno inflitto una pena di 9 mesi di reclusione per rivelazione di segreti di ufficio.