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Cronaca nazionale
18 Aprile 2025 - 07:21
È il pomeriggio del 17 aprile, alle 14:46, quando si verifica il drammatico incidente alla funivia del Monte Faito, sopra Castellammare di Stabia. La cabina diretta verso la stazione in quota, a circa mille metri d’altitudine, sta per arrivare quando accade l’imprevisto: il cavo traente si spezza. Il sistema di frenata d’emergenza, che avrebbe dovuto attivarsi in casi simili, sembra non rispondere. La cabina quindi scivola all’indietro a grande velocità per circa un chilometro e mezzo, fino al tragico schianto.
Quattro le vittime: Janan Suliman, 25enne israeliana; Margaret Elaine Winn, 58 anni, e un altro cittadino britannico; e Carmine Parlato, operatore di bordo di 59 anni. Un uomo di trent’anni si trova ora ricoverato in condizioni critiche. Sull'accaduto è stata subito aperta un’inchiesta dalla Procura di Torre Annunziata, dove si ipotizzano i reati di disastro colposo e omicidio colposo.
Le indagini si concentrano su tre elementi principali: la causa della rottura del cavo traente, il mancato intervento del freno d’emergenza e la valutazione dell’opportunità di far viaggiare la funivia con condizioni meteo avverse, dato il forte vento e l’allerta gialla. Secondo l’amministratore delegato dell’EAV, Umberto De Gregorio, l’impianto era stato riaperto dieci giorni prima, dopo regolari controlli e con tutte le garanzie di sicurezza. A decidere sull’operatività in base al meteo è il direttore di esercizio, che in questo caso ha ritenuto non necessario sospendere il servizio.
Le prime ricostruzioni parlano di una rottura improvvisa del cavo durante la fase di rallentamento, quando le due cabine si incrociano a metà percorso, nei pressi di uno dei piloni in cemento armato. Il ricordo va subito alla tragedia del Mottarone del 2021: dinamiche simili, stesse perplessità sui sistemi di sicurezza.
Non è la prima volta che la funivia del Monte Faito è teatro di un incidente. Il più grave risale al Ferragosto del 1960, quando una cabina perse il controllo e precipitò sui binari della Circumvesuviana: quattro morti e oltre trenta feriti. Da allora, l’impianto è stato più volte modernizzato, fino a una lunga chiusura per lavori durata quattro anni, conclusasi nel 2016. Solo lo scorso anno, la funivia ha registrato oltre 108 mila passeggeri, confermandosi tra le attrazioni più amate della zona.
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