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La sentenza
07 Maggio 2025 - 15:55
Dall’ergastolo a una pena di “soli” 24 anni: si è concluso così il processo d’appello a carico del 24enne pakistano Ahmad Imran, condannato per l’omicidio della madre Roubina Kousar, 45 anni.
Era il 9 marzo 2023 quando il giovane ha colpito la madre sei o sette volte con un martello, poi le ha tagliato la gola con un coltello. È successo intorno alle 9.30 in via Sommeiller a Pinerolo, nella casa dove madre e figlio vivevano insieme al padre Alì Asghar e alla sorella 17enne, Laiba. Sono stati loro i primi a chiamare i soccorsi e ad accusare Ahmad Imran: la ragazza è tornata in Pakistan, testimoniando poi in tribunale attraverso una chiamata WhatsApp dal cellulare della giudice Alessandra Salvadori. «La madre aveva rimproverato Imram, dicendogli “smettila di stare al telefono e cercati un lavoro” e scatenando la sua rabbia» aveva ricordato il pubblico ministero Giorgio Nicola nel processo di primo grado, che aveva portato alla condanna all’ergastolo.
L’imputato era stato dichiarato «capace di intendere di volere e privo di vizi di mente» dallo psichiatra incaricato dalla Corte, Maurizio Desana. Però la Corte ha ritenuto che il disagio personale e sociale di Imran meritasse uno sconto di pena.
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