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Al bando il gioco degli scacchi in Afghanistan

Secondo il governo estremista dei talebani violerebbe la legge islamica istigando il gioco d'azzardo

Al bando il gioco degli scacchi in Afghanistan

In un Afghanistan sempre più oppresso da divieti e restrizioni, i talebani hanno aggiunto un nuovo capitolo alla loro lista di proibizioni: il gioco degli scacchi. Un gioco millenario, simbolo di strategia e intelletto, è ora considerato un mezzo che viola la "legge islamica" propagandata dal regime talebano.

Gli scacchi, con le loro origini che risalgono a oltre mille anni fa, sono stati sempre considerati un passatempo nobile, un esercizio di logica e strategia. Tuttavia, per i talebani, questo gioco rappresenta una minaccia alla (loro) moralità islamica. Atal Mashwani, portavoce della direzione sportiva dei talebani, ha dichiarato che il gioco è stato bandito perché associato al gioco d'azzardo, un'attività che contrasta con le disposizioni sulla diffusione della virtù e la prevenzione del vizio. La sospensione rimarrà in vigore finché le questioni religiose non saranno chiarite, ma le pene per chi infrangerà il divieto restano ignote.

La decisione ha suscitato delusione e sconcerto tra gli appassionati di scacchi, soprattutto nella capitale Kabul. Azizullah Gulzada, un 46enne gestore di un bar dove molti giovani si riunivano per giocare, ha espresso i suoi dubbi riguardo alle motivazioni religiose del divieto, dato che in molti paesi musulmani ci sono giocatori di livello internazionale che partecipano a tornei ufficiali. Secondo quanto riportato da TgCom24, Gulzada afferma che i ragazzi della città si riunivano ogni giorno per giocare senza mai scommettere e che questo divieto è solo un'altra ragione che li spingerà a non incontrarsi più.

Il divieto degli scacchi si inserisce in un contesto di repressione sempre più stringente da parte del regime talebano, tornato al potere nel 2021 dopo il ritiro delle forze della coalizione internazionale a guida americana. Da allora, i talebani hanno imposto una serie di restrizioni che mirano a riportare il paese a una visione estremista e non veritiera della legge islamica. Questo nuovo divieto non è solo un attacco a un gioco, ma rappresenta un ulteriore passo verso la limitazione delle libertà personali e sociali in Afghanistan, se si considera che in molti Paesi musulmani, soprattutto in Iran, gli scacchi vengono altamente promossi e sono considerati un'attività intellettuale di grande rilievo.

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