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L'inchiesta
24 Maggio 2025 - 09:46
Prima l’incendio appiccato nella maxi villa con piscina di Orbassano, poi i colpi di mitra contro le vetrine di uno dei tanti locali del “Re dei bar” di Torino. E altri dispetti ai dehors e sulle auto di lusso. Ma chi c’è dietro questa faida esplosa esattamente due mesi fa? La Squadra mobile della questura sta provando a sbrogliare la matassa: per questo ha iscritto tre persone nel registro degli indagati e giovedì ha effettuato perquisizioni e sequestri. Tra i destinatari, c’è proprio il titolare di una serie di locali di Torino e provincia (in parte chiusi dopo il Covid). Che dichiara di non c’entrare nulla con l’incendio alla villa e ha dato agli investigatori almeno tre strade su cui indagare per i colpi di mitra alla vetrina del bar Olympic di via Borgaro, nel quartiere Lucento.
La villa in fiamme
Il primo atto della faida, secondo quanto ricostruito, riguarda una villa con piscina e idromassaggio valutata circa 850mila euro. Cioè quella dove viveva il 49enne “Re dei bar”, che l’aveva ribattezzata “Villa King” (e che ha precedenti penali per omicidio, associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio).
Lì, il 23 marzo, è stato appiccato un incendio con materiale infiammabile e ben sei punti di innesco sparsi per la proprietà, tra cui alcuni vicini a delle bombole di gas: secondo l’ex inquilino, i responsabili sono un gruppo di ragazzini di Barriera di Milano che già avevano aggredito suo figlio 18enne e che avrebbero rincarato la dose dando la villa alle fiamme. Gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Eleonora Sciorella, stanno indagando su quella “pista” ma intanto hanno ricostruito tutt’altro grazie alle loro indagini e alle telecamere di videosorveglianza della villa. Cioè che sia stato proprio il titolare dei bar a mandare due sicari per dare fuoco alla villa in cui aveva vissuto fino a poco tempo prima. Ed è per questo che lui ha subito sequestri e perquisizioni.
Ma non è stato l’unico, visto che la Squadra mobile ha fatto visita anche ad altri soggetti per venire a capo dell’intera faida. Anche perché il rogo appiccato a Orbassano è solo uno dei tasselli su cui stanno lavorando gli investigatori.
Spari nel bar aperto
Poche ore dopo l’incendio, infatti, qualcuno ha fatto esplodere dei colpi di mitra contro uno dei locali del 49enne, l’Olympic di via Borgaro. Era l’1.30 di notte e il bar era ancora aperto, con dentro clienti e dipendenti (come dimostrano le immagini delle telecamere interne). Nessuno è stato colpito ma ovviamente sono subito intervenute le forze dell’ordine, con la polizia scientifica ad analizzare gli spari e la Squadra mobile a cercare i responsabili: il titolare del locale è stato subito sentito e ha fornito almeno tre possibili piste su cui indagare. A partire da quella banda di ragazzini di Barriera e dai proprietari della villa di Orbassano. Ma anche ad altri personaggi a lui legati per altre inchieste appena chiusa dalla Guardia di Finanza: in una risulta complice di una frode fiscale, nell’altra sarebbe vittima di usura.
Come detto, i poliziotti stanno analizzando tutte le ipotesi e anche per questo hanno effettuato perquisizioni e sequestri. Intanto la faida si è arricchita di altri capitoli, con danni anche a una Mercedes del Re dei bar e in uno dei suoi locali chiusi, l’Altessano: lì, al civico 40 dell’omonima strada, resta ancora il dehors con i vetri spaccati.
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