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IL CASO

Ha patteggiato per molestie a 12 allieve. Ora torna in cattedra

Secondo la Cassazione, che aveva confermato l’impianto accusatorio, non si trattava di “espansività meridionale”, come lui aveva sostenuto, ma di violenza sessuale

Ha patteggiato per molestie a 12 allieve. Ora torna in cattedra

Cinque mesi dopo la condanna con patteggiamento per violenza sessuale e molestie su dodici ex specializzande, Giancarlo Di Vella torna a insegnare. La commissione ha deciso che non ci sono incompatibilità: l’ex direttore della scuola di specializzazione in medicina legale dell’Università di Torino ha vinto un posto da professore associato alla Lum di Bari. Unico candidato al bando, figura primo – e solo – nella graduatoria pubblicata nei giorni scorsi. A settembre, salvo sorprese, Di Vella tornerà in aula. Non più a Torino, ma nella sua città natale, Bari. Non più tra specializzande, ma tra studenti del corso di laurea in medicina dell’università privata, la Lum, che tra le sue missioni dichiara quella di “formare una nuova classe dirigente per il Mezzogiorno”. Di Vella era stato arrestato nel 2024. Ai domiciliari, poi revocati. A suo carico, la procura di Torino aveva raccolto testimonianze e riscontri su una serie di condotte ritenute invasive e non consensuali: baci, palpeggiamenti, massaggi forzati, allusioni. Secondo la Cassazione, che aveva confermato l’impianto accusatorio, non si trattava di “espansività meridionale”, come lui aveva sostenuto, ma di violenza sessuale. La vicenda si è chiusa con un patteggiamento a un anno e undici mesi, senza interdizione permanente dai pubblici uffici. I giudici avevano disposto un anno di sospensione e il divieto di ricoprire incarichi direttivi per dodici mesi. Nel frattempo, Di Vella ha risarcito le vittime: tra i 15 e i 20mila euro a testa. 

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