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IL CASO

Aurora, 17 anni e un’assenza che pesa, ogni anno, nello stesso periodo: le fragilità di un'adolescente, le "brutte" ricerche online e quel treno per scappare dai propri pensieri

Nessuna notizia utile sulla giovane scomparsa. Convocata d’urgenza una riunione operativa: presenti il Prefetto, il sindaco, l’associazione Penelope, i vertici delle forze dell’ordine

Aurora, 17 anni e un’assenza che pesa, ogni anno, nello stesso periodo: le fragilità di un'adolescente, le "brutte" ricerche online e quel treno per scappare dai propri pensieri

Ha varcato i binari della stazione di Asti poco dopo le tre del pomeriggio. Un treno regionale in ritardo di venti minuti. Destinazione: Torino Porta Nuova. È l’ultima traccia certa di Aurora Ruta, 17 anni, scomparsa da lunedì scorso all’ora di pranzo. Da allora, il silenzio. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Nemmeno il cellulare, rimasto a casa. Come il portafoglio. E come la sua sigaretta elettronica, oggetto che, raccontano i familiari, “aveva sempre con sé”. Le immagini della videosorveglianza alla stazione di Torino la mostrano mentre esce dai binari alle 17:20. Poi, il vuoto. Il caso – per ora – è classificato come allontanamento volontario. Ma la preoccupazione è crescente. Perché a distanza di giorni non c’è nessun segnale, nessuna prova concreta che possa spiegare la sua scomparsa. Una scelta che – col tempo che passa – appare sempre meno impulsiva e sempre più inquietante.Aurora, residente a Portocomaro, nell'Astigiano, ha lasciato la sua casa senza dire dove andasse. Nessun biglietto. Nessuna confidenza. Una sola certezza: è salita su quel treno con un obiettivo. Ma quale? A Torino vive sua sorella, lo conferma il padre, il signor Ruta: “Ma nemmeno lei l’ha sentita. Nessuno sa dove possa essere andata”. I ricordi di lui si fermano a poche occasioni: «Forse a Torino è stata un paio di volte a ballare con le amiche», ma nessun quartiere, nessun locale preciso. Le ricerche – sempre più serrate – vedono impegnate forze interforze tra Asti e Torino: carabinieri, polizia, guardia di finanza. La città è stata letteralmente setacciata, mentre il tam tam corre sui social – da Instagram a TikTok – con centinaia di appelli. Ma, per ora, nessuna segnalazione utile. Solo qualche avvistamento non confermato tra Torino e Chieri. Aurora è alta circa un metro e 65, capelli castani, occhi scuri. Lunedì indossava una maglietta bianca e pantaloncini neri. Niente zaino, niente tracce. Solo quel passaggio fugace sotto una telecamera di Porta Nuova. Intanto, ad Asti, il caso è finito sul tavolo della Prefettura. Convocata d’urgenza una riunione operativa: presenti il Prefetto, il sindaco, l’associazione Penelope, i vertici delle forze dell’ordine. E proprio Fabrizio Pace – presidente di Penelope Piemonte e consulente esperto in casi di scomparsa – ha suggerito di formalizzare la denuncia di persona scomparsa, al netto della prima classificazione.
Perché c’è altro. Aurora si sarebbe mostrata fragile nei giorni precedenti. Alcune ricerche online – ora al vaglio degli inquirenti – sembrerebbero indicare un disagio interiore.
Un malessere che, secondo la famiglia, si acuisce ogni anno nello stesso periodo: il 20 luglio cade l’anniversario della scomparsa della madre, avvenuta quattro anni fa. Una ferita ancora aperta, mai davvero rimarginata. Chiunque abbia notizie, anche minime, è invitato a contattare immediatamente le forze dell’ordine o l’associazione Penelope. Perché ogni dettaglio, anche il più piccolo, può cambiare il corso di questa storia. Che, per ora, è una sola cosa: un’ inspiegabile assenza.

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