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Istruzione

Scuola, oltre 65.000 assunzioni a tempo indeterminato per il 2025/2026

Via libera del governo: stabilizzazione per docenti, ATA, dirigenti e personale educativo grazie ai concorsi recenti e al PNRR

Scuola, oltre 65.000 assunzioni a tempo indeterminato per il 2025/2026

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto che autorizza più di 65.000 immissioni in ruolo nella scuola pubblica per l’anno scolastico 2025-2026. Si tratta di una significativa operazione di rafforzamento del sistema educativo, resa possibile grazie ai concorsi pubblici del 2023 e 2024.

Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha dichiarato:

“Queste assunzioni rappresentano un passo deciso verso una scuola più stabile, che garantisca continuità didattica e valorizzi il lavoro di chi ogni giorno si impegna con serietà e passione”.

Le assunzioni interesseranno diverse professionalità scolastiche. Ecco la suddivisione:

  • 48.504 docenti, tra cui 13.860 insegnanti di sostegno

  • 347 dirigenti scolastici

  • 44 unità di personale educativo

  • 6.022 insegnanti di religione cattolica

  • 10.348 unità di personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario)

Gli Uffici Scolastici Regionali (USR) gestiranno la distribuzione dei posti comuni e di sostegno, in base ai posti disponibili e al numero di aspiranti presenti nei diversi territori.

Una volta definita la distribuzione, verrà data priorità a:

  • Graduatorie a esaurimento provinciali

  • Graduatorie dei concorsi del 2016, 2018 e 2020

Tuttavia, il grosso delle immissioni in ruolo sarà effettuato tramite le graduatorie dei concorsi PNRR1 e PNRR2 (banditi nel 2023 e 2024) in linea con gli obiettivi europei previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per i posti di sostegno eventualmente non coperti con le procedure ordinarie, si attingerà ai candidati della prima fascia GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) in possesso di titolo di specializzazione. Se non ci fossero posti nella propria provincia di inserimento, sarà possibile presentare domanda anche in altre province della stessa regione, o in province di regioni differenti, a seconda della disponibilità e della scelta del candidato.

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