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Il caso

Confagricoltura Piemonte lancia l'allarme: «PRQA insostenibile, a rischio le aziende agricole»

Tra le misure più criticate figurano l’obbligo di copertura degli stoccaggi per i reflui zootecnici

 Confagricoltura Piemonte lancia l'allarme: «PRQA insostenibile, a rischio le aziende agricole»

Foto di repertorio

Nuove regole in arrivo e crescente preoccupazione tra gli agricoltori piemontesi. Tra pochi mesi entreranno pienamente in vigore alcuni adempimenti previsti dal Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA), approvato lo scorso dicembre dal Consiglio regionale. Secondo Confagricoltura Piemonte, le disposizioni rischiano di mettere in seria difficoltà le aziende agricole, sia dal punto di vista tecnico-gestionale che economico.

«Siamo in una situazione di incertezza insostenibile – afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte –. Le aziende esitano a investire in interventi strutturali dai costi elevatissimi e, in molti casi, impossibili da sostenere, in attesa di modifiche alla normativa più volte richieste e mai introdotte».

Tra le misure più criticate figurano l’obbligo di copertura degli stoccaggi per i reflui zootecnici e la Comunicazione preventiva di spandimento. All’inizio del 2025 la Regione aveva avviato, con l’Università di Torino, uno studio per valutare tecniche alternative alle costose coperture fisse, ma i tempi di sperimentazione – almeno un anno – non si conciliano con le scadenze del PRQA.

Anche la Comunicazione preventiva, nella forma attuale, è considerata da Confagricoltura «eccessivamente complessa» sia per gli enti pubblici che per le imprese. La sua entrata in vigore è già stata più volte rinviata, ma le modifiche promesse non sono ancora arrivate.

Pur ricordando che l’agricoltura contribuisce solo in parte alle emissioni complessive del Piemonte, Confagricoltura rivendica l’impegno già dimostrato con il Piano Stralcio e avverte: «Bisogna bilanciare l’efficacia degli interventi con la sostenibilità economica, per non compromettere uno dei settori trainanti della regione».

In un contesto segnato da instabilità politica ed economica – tra dazi e tensioni internazionali – Allasia sottolinea come la tutela delle produzioni agricole e zootecniche locali sia ormai una priorità strategica nazionale: «Serve fare tutto il possibile per garantirne la continuità».

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