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Sicurezza alimentare
13 Agosto 2025 - 15:35
I recenti episodi di intossicazione da botulino che hanno causato tre morti tra Calabria e Sardegna riaccendono il dibattito sulla sicurezza alimentare. CNA Piemonte coglie l'occasione per lanciare un appello chiaro: è tempo di rivalutare i prodotti artigianali del territorio, mettendo al centro qualità e sicurezza invece del solo prezzo.
UN RICHIAMO ALLA RESPONSABILITÀ
«I tragici fatti che hanno colpito consumatori ignari ci ricordano che il cibo non è un mero prodotto da acquistare al prezzo più basso» sottolinea Giovanni Genovesio, presidente regionale di CNA Piemonte. Le parole del dirigente sono nette: il rischio sanitario è concreto e non può essere sottovalutato. Le microimprese artigiane piemontesi investono quotidianamente in sicurezza, trasparenza e tracciabilità, sforzi che rischiano di essere vanificati da comportamenti irresponsabili.
Il segretario regionale Delio Zanzottera punta l'attenzione sulle eccellenze del territorio: «Il Piemonte vanta una tradizione agroalimentare di primo livello, con imprese artigiane che si distinguono per tipicità e qualità». Un punto di svolta importante è rappresentato dal nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche per l'artigianato, che tutela oltre 150 eccellenze italiane e piemontesi, coinvolgendo 70mila imprese del settore.
La questione si fa più complessa però quando si va ad analizzare il panorama competitivo. Le microimprese agroalimentari piemontesi, pur garantendo standard elevati di controllo e genuinità, si trovano spesso schiacciate dalla logica del minor costo. CNA Piemonte evidenzia una disparità preoccupante: mentre le aziende locali sono sottoposte a controlli rigorosi da parte di 21 enti diversi, molti prodotti confezionati all'estero non subiscono lo stesso livello di verifiche. Ancora più allarmante è il fenomeno di prodotti che arrivano sugli scaffali a prezzi inferiori al solo costo della materia prima, un'anomalia che solleva interrogativi sulla qualità e sui metodi di produzione utilizzati.
È per combattere questo fenomeno che CNA Piemonte ha avanzato delle proposte concrete. In primo luogo è necessario rafforzare i controlli sui prodotti alimentari, soprattutto quelli distribuiti nei mercati ambulanti e nei canali di importazione. Poi, bisogna lavorare per sostenere le microimprese, in modo che anche loro possano ottenere indicazioni geografiche e marchi di qualità. Infine, occorre promuovere percorsi formativi per far comprendere a fondo l'importanza dell'autenticità di un prodotto.
Claudio Fantolino, presidente di CNA Agroalimentare Piemonte, conclude con un monito significativo: «Questi casi drammatici devono servire da campanello d'allarme. Le vere risorse del Piemonte sono le capacità delle nostre microimprese, il lavoro delle persone, la cultura del "fare bene". Solo rafforzando l'eccellenza potremo costruire futuro e fiducia».
La sfida è chiara: educare il consumatore a riconoscere e preferire prodotti che coniugano genuinità, storia del territorio e sicurezza, anche se questo comporta un investimento economico maggiore rispetto alle alternative low-cost.
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