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Il caso
11 Ottobre 2025 - 07:41
LUCA MILIONE
È di nuovo al centro delle cronache Luca Vincenzo Milione. Questa volta, però, Mara Favro non c’entra. L’uomo, indagato da 15 mesi per l’omicidio della cameriera valsusina, attendeva la conclusione delle indagini. Invece, si è visto recapitare un nuovo fascicolo dalla Procura, questa volta per presunte minacce rivolte a Liuba Culbacenco, 31 anni, moldava, moglie di Ion, un suo amico rifugiatosi nella pizzeria di Milione .Per ricostruire la vicenda bisogna tornare indietro di qualche mese. Milione, in un’intervista esclusiva, aveva raccontato di Ion, moldavo, che si era rifugiato nella sua pizzeria a seguito di una serie di litigi molto accesi con la moglie. Liuba. La donna nello stesso periodo, pubblicava sui suoi canali social messaggi in cui accusava Milione di «trattenere con la forza Ion» e di «impedirgli di tornare a casa». Noi abbiamo raggiunto Ion direttamente alla pizzeria “Don Ciccio”. Seduto a un tavolo, lo sguardo fisso fuori dalla finestra, appariva spaesato e provato. Senza documenti in regola — aveva solo un permesso di soggiorno in scadenza — raccontava la sua esperienza: una vita familiare impossibile da sopportare. Nonostante avesse una figlia di sei anni, non riusciva più a vederla. «Liuba è pazza — diceva Ion — mi manda dei video che gira in bagno dove finge di tagliarsi le vene. Vuole farmi sentire in colpa. Mi ha allontanato dalla mia famiglia: non vedo né sento mia figlia da mesi, neanche una videochiamata posso fare. Mi sono rifugiato da Luca e in due dividiamo un piatto di pasta e i reciproci pensieri». Per Milione, quei mesi sono stati particolarmente difficili. La Valsusa era convinta della sua colpevolezza nel caso Favro, la sua famiglia si era allontanata, il locale era quasi vuoto. Due uomini soli, con problemi personali e pressioni esterne, cercavano conforto reciproco. Intanto, Culbacenco accusa Milione di minacce. Lui, difeso dall’avvocato Luca Calabrò, respinge ogni addebito: «Mai minacciata di tagliarle la gola. Sì, ci siamo insultati più volte, anche in maniera forte, ma non le avrei mai fatto del male». Secondo Milione, si tratta di «fumo negli occhi mentre si attende un esito, quello legato ai procedimenti del fascicolo Favro, per cui la mia vita è stata scombussolata da oltre un anno e mezzo». La Procura ha aperto un fascicolo separato sulle accuse di Culbacenco. Milione sarà presto sentito in interrogatorio, chiamato a chiarire ogni dettaglio e fornire la sua versione dei fatti. Più volte, racconta, la donna avrebbe chiesto denaro al gestore della pizzeria. L’ultima richiesta, risalente al primo ottobre, recitava: «Puoi mandarmi cento euro?».
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