l'editoriale
Cerca
Il caso
07 Novembre 2025 - 21:06
L’aveva costretta a prostituirsi in strada, anche durante la gravidanza, e a pubblicare annunci su siti a luci rosse. Per lui, quei soldi erano l’unico modo per vivere e procurarsi fino a 200 euro al giorno di droga. Quando lei provava a ribellarsi, arrivavano le minacce, le botte e gli insulti: «Mi fai schifo, non sei una donna». Il tribunale di Torino ha condannato un uomo di 41 anni a quattro anni di reclusione per maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione. La vittima, oggi ventinovenne, è madre di un bambino di dieci anni. I due si erano conosciuti sui social, come tante storie nate dietro uno schermo e finite in un incubo. I fatti contestati risalgono al periodo tra gennaio 2015 e marzo 2016, tra Marentino e Torino. Anni in cui, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe progressivamente trasformato la relazione in un dominio: prima il controllo, poi la violenza, infine lo sfruttamento. Il collegio presieduto dalla giudice Federica Bompieri (a latere Rosanna La Rosa e Alfredo Toppino) ha riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche. L’uomo, che nel frattempo si è trasferito in Sicilia per lavoro, potrà chiedere la sostituzione della pena con i domiciliari, con la possibilità di lavorare, in un’udienza già fissata per il 9 febbraio 2026. Il suo difensore, l’avvocato Federico Burzio, nella sua arringa aveva chiesto al tribunale di contenere la pena tra i due e i quattro anni. All’uscita dall’aula ha annunciato che, una volta lette le motivazioni, presenterà appello. L’accusa aveva invece chiesto una condanna a 4 anni e 8 mesi. Nella requisitoria, il pm ha sottolineato la storia difficile della donna, una vita segnata da abbandono e fragilità. Cresciuta in una comunità protetta, era stata poi affidata a una famiglia dopo l’allontanamento dai genitori tossicodipendenti. Aveva da poco compiuto 18 anni quando ha conosciuto l’uomo che, nel giro di pochi mesi, l’ha isolata, piegata e usata. La costringeva a incontrare i clienti sotto minaccia, a pubblicare annunci online, e a consegnargli ogni euro guadagnato. Con quei soldi, lui si pagava la droga, lasciandole solo le briciole e un mucchio di lividi. Durante il processo, la giovane ha ripercorso gli anni di violenza e la paura quotidiana.
I più letti
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..