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Il caso

Aggressione con l’accendino, la 14enne finisce condannata a tre anni e sette mesi

Il difensore annuncia ricorso alla sentenza

Aggressione con l’accendino, la 14enne finisce condannata a tre anni e sette mesi

Una lite fuori da scuola, pochi minuti che bastano a cambiare tutto. È lì che si consuma l’aggressione costata una condanna a tre anni, sette mesi e venti giorni a una ragazza di 14 anni, riconosciuta responsabile di aver sfregiato il volto di una coetanea usando un accendino. Il tribunale per i minorenni ha chiuso così il procedimento nato dopo i fatti dello scorso febbraio, quando l’imputata – assistita dall’avvocato Luigi Mandrone – era stata arrestata. Le due adolescenti si conoscevano, frequentavano lo stesso istituto, ma non avevano un rapporto pacifico. Secondo le ricostruzioni, dietro la tensione ci sarebbe una questione sentimentale. Prima gli insulti, poi la rissa. E infine quel gesto che ha trasformato una lite in un reato grave. L’aggressione si svolge all’uscita da scuola, alla presenza di più persone. Vari passanti assistono senza intervenire. Solo una donna tenta di separare le ragazze, prima dell’arrivo dei soccorsi. Da lì partono denuncia e indagini. La procura minorile aveva chiesto tre anni e due mesi. La condanna è andata oltre quella richiesta. Il difensore, Luigi Mandrone, annuncia ricorso. A suo dire la ragazza avrebbe già manifestato consapevolezza per la gravità dei fatti e chiesto scusa alla vittima.

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