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03 Dicembre 2025 - 07:55
Negli ultimi mesi il percorso del Green Deal europeo è tornato al centro del dibattito. Diversi governi e rappresentanti del settore chiedono di rivedere alcune regole adottate negli anni scorsi. In questo contesto potrebbe arrivare un cambiamento significativo: secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, la Commissione europea ha avviato una consultazione per aggiornare gli standard tecnici dei prodotti venduti nel mercato unico. Tra i temi più rilevanti c’è il futuro delle caldaie a gas.
Le regole oggi previste puntano a un addio progressivo agli impianti alimentati con gas naturale:
la cessazione di produzione e vendita è fissata al 2040;
le bozze del regolamento Ecodesign indicavano uno stop già dal 2029;
dal 2024 i Paesi UE non possono più introdurre incentivi per l’acquisto di nuove caldaie a metano.
La nuova proposta suggerisce un approccio meno restrittivo. La bozza aggiornata del regolamento modificherebbe i criteri del mercato, consentendo di mantenere sia le caldaie a condensazione che quelle tradizionali. Al centro c’è il parametro della “efficienza stagionale minima”, completamente riformulato.
La soglia prevista nella versione precedente del testo era così alta da escludere, di fatto, qualsiasi tipo di caldaia, configurando un bando implicito. Le reazioni molto critiche — soprattutto in Italia, dove si vendono oltre 900mila caldaie l’anno — avevano portato a congelare le precedenti tabelle tecniche.
Il documento, ora in consultazione fino al 26 dicembre, amplia i margini consentiti e permetterebbe la permanenza sul mercato delle principali tipologie di caldaie. L’obiettivo sembra spostarsi verso un contenimento graduale dell’uso del gas attraverso tecnologie più efficienti piuttosto che attraverso divieti immediati.
È importante distinguere: il regolamento Ecodesign riguarda la commercializzazione, non gli obiettivi climatici fissati in altre normative.
Anche se il divieto del 2029 potrebbe scomparire, resta l’indicazione di eliminare le caldaie alimentate da combustibili fossili entro il 2040.
La possibile svolta è stata accolta positivamente dai produttori. Il presidente di Assotermica, Giuseppe Lorubio, ha definito la revisione una scelta più equilibrata, sostenendo che un divieto rigido avrebbe danneggiato il tessuto industriale europeo.
Secondo Lorubio, il parco impianti italiano è particolarmente obsoleto e necessita di un ricambio profondo. Le caldaie a condensazione, afferma, sono pronte a funzionare anche con combustibili rinnovabili e ad integrarsi con solare termico e pompe di calore, creando sistemi ibridi.
Il testo finale del regolamento arriverà nella prima metà del 2026 e diventerà operativo tra 2028 e 2029.
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