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L'indagine

Piemonte, 55% dei cittadini preoccupato per la salute mentale: tra i giovani il dato sale al 73%

L’Ordine degli Psicologi del Piemonte evidenzia fragilità diffuse, soprattutto tra i giovani, segnati da solitudine, ansia e preoccupazioni quotidiane

Piemonte, 55% dei cittadini preoccupato per la salute mentale: tra i giovani il dato sale al 73%

L’Ordine degli Psicologi del Piemonte

Per l’86% dei piemontesi la salute psicologica è un elemento fondamentale nella propria vita: una quota significativa, di cui il 15% la ritiene perfino più importante della salute fisica, mentre per il 81% i due aspetti sono sullo stesso livello. È il primo dato che emerge con forza dall’indagine “Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese”, commissionata dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte e svolta dall’Istituto Piepoli su un campione rappresentativo di 500 residenti maggiorenni. Un intervistato su due, il 55% del campione, ammette infatti di essere preoccupato per le proprie condizioni mentali. Una percentuale che sale nettamente tra i giovani: nella fascia 18-24 anni il timore raggiunge il 73%. È proprio nelle nuove generazioni che emergono i fattori di fragilità più marcati: solitudine e isolamento sociale, considerati entrambi principali rischi, vengono indicati ciascuno dal 28% degli intervistati giovani. La condizione emotiva dei più giovani fa suonare un altro campanello d’allarme: il 64% percepisce la propria vita condizionata dalla tristezza, mentre ben il 76% ritiene la propria quotidianità limitata da sentimenti di preoccupazione.

«Con questo studio - spiega il presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, Giancarlo Marenco - mostriamo una fotografia inedita del rapporto fra la popolazione regionale e il tema del benessere psicologico, mettendo non soltanto noi professionisti, ma anche le istituzioni del territorio, il sistema scolastico, gli operatori del sociale, nella condizione di conoscere e comprenderne uno scenario non sempre chiaro». Marenco sottolinea come l’indagine confermi con dati concreti percezioni già diffuse tra gli addetti ai lavori: «Negli ultimi anni il benessere psicologico ha assunto un ruolo sempre più rilevante, il tema ha acquisito una posizione centrale nella vita delle persone, in particolare col periodo post-pandemico, nonché a causa di un contesto sociale caratterizzato da conflitti, instabilità socioeconomica, mutamenti climatici, fonte di grosse incertezze sul nostro futuro, con un impatto e un peso soprattutto sulle giovani generazioni».

Entrando nel dettaglio dei dati, emerge che il 18% dei piemontesi dichiara che stati d’animo depressivi influenzano in modo determinante la gestione della propria esistenza. Dall’altra parte, sul fronte delle risorse personali, il 49% afferma di avere energie mentali pienamente sufficienti per svolgere le attività quotidiane, il 53% si dichiara del tutto soddisfatto della propria vita e il 57% della propria salute psicologica. Tra i fattori che incidono negativamente sul benessere emergono con chiarezza le difficoltà economiche (25%), seguite dalla malattia di un familiare (16%), dallo stress lavorativo (15%), dalla solitudine (14%) e dall’isolamento sociale (9%).

Se tre piemontesi su quattro ritengono di essere adeguatamente informati su come prendersi cura della propria salute mentale e l’82% afferma di sapere a chi rivolgersi in caso di necessità, resta tuttavia basso il numero di chi effettivamente accede a un percorso professionale: solo il 18% ha utilizzato servizi di psicologia. Chi lo ha fatto, però, ne è rimasto soddisfatto nell’83% dei casi, citando come aspetti positivi accessibilità e disponibilità.

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