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Spaccio
10 Dicembre 2025 - 10:40
Il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha schierato una presenza inusuale ma efficace per contrastare un problema attuale: i Carabinieri a cavallo del 4° Reggimento di Roma hanno pattugliato la Baraggia biellese per frenare lo spaccio nei boschi. Questa risorsa si è rivelata strategica su terreni irregolari e tra la vegetazione: offre visibilità elevata, consente una mobilità silenziosa e raggiunge piste inaccessibili ai veicoli tradizionali.
L'attività di pattugliamento si è concentrata nell'area compresa tra Cossato e Gifflenga, snodi noti per l'accesso a radure e fasce boscate oggetto di numerose segnalazioni. Qui, i militari hanno scoperto diversi bivacchi improvvisati utilizzati dagli spacciatori come rifugi di fortuna, completi di giacigli, teloni e resti di combustione, a testimonianza di una presenza organizzata, seppur temporanea.
Il passaggio delle pattuglie a cavallo ha sortito un effetto immediato: si è registrato un netto calo nel via vai di auto sospette, tipico traffico dei "clienti" in cerca dei punti di scambio. La presenza inattesa, visibile e riconoscibile dei militari a cavallo ha agito come potente deterrente, comprimendo i margini di manovra degli spacciatori e rendendo più difficile l'uso dei boschi come base operativa per il mercato illegale. I controlli sono stati integrati con l'attività delle stazioni territoriali e posti di osservazione sui percorsi secondari.
Lo schema di microtraffico che sfrutta l'isolamento delle isole boscate non è nuovo nel Nord Ovest. Per questo, l'impiego dei cavalli, già sperimentato con successo in altre province, rappresenta una risposta flessibile che garantisce un controllo capillare dove i mezzi tradizionali falliscono. La strategia, come spiegato dai militari, sarà attuata a cicli, combinando pattuglie dinamiche, verifiche documentali e monitoraggi mirati sulle targhe dei veicoli segnalati.
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