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«Non sono stato io»: identificato il conducente del furgone coinvolto nella tragedia di Lucia

 L’identificazione è arrivata grazie alla testimonianza di una coppia che viaggiava nello stesso tratto dell’autostrada

«Non sono stato io»: identificato il conducente del furgone coinvolto nella tragedia di Lucia

Lucia aveva solo due mesi quando, lo scorso 6 dicembre, è stata sbalzata dal seggiolino della 500x sulla quale viaggiava con la madre, investita poi da una terza auto sull’A5 Torino-Aosta. Oggi la procura ha individuato e interrogato l’autista del furgone che ha tamponato il veicolo: «Non sono stato io», si è difeso l’uomo. L’identificazione è arrivata grazie alla testimonianza di una coppia che viaggiava nello stesso tratto dell’autostrada. I testimoni hanno raccontato di aver visto il furgone fermarsi dopo l’impatto, il conducente scendere e poi risalire a bordo senza prestare soccorso. Il guidatore, però, nega quanto dichiarato. Non ci sono telecamere di sorveglianza sull’area dell’incidente; le informazioni arrivano esclusivamente dalle testimonianze oculari. Le indagini della polizia stradale proseguono senza sosta. Gli investigatori stanno analizzando le immagini dei caselli autostradali per ricostruire i tempi di percorrenza del furgone, mentre sull’asfalto non sono stati trovati segni di frenata. Saranno inoltre esaminate eventuali tracce di impatto sulle carrozzerie dei veicoli coinvolti. Il furgone appartiene a un’azienda torinese, ma finora l’identità del conducente non è stata resa nota. Per quanto riguarda la terza auto, che ha investito Lucia insieme all’ovetto sbalzato sull’asfalto, gli inquirenti ritengono più probabile che il conducente non si sia accorto dell’accaduto e abbia proseguito la marcia senza intenzione di fuga. Le immagini dei caselli e della tangenziale Nord, insieme a eventuali ulteriori testimonianze, potrebbero essere decisive per chiarire definitivamente la dinamica della tragedia.

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