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Il caso

Stellantis, tribunale di Torino: via libera alla class action sugli airbag Takata

Il problema è serio: gli airbag contengono un propellente che può bruciare in modo incontrollato, con esplosioni potenzialmente pericolose e frammenti in grado di causare gravi lesioni o perfino la morte

Stellantis, tribunale di Torino: via libera alla class action sugli airbag Takata

Foto: Movimento Consumatori

Il tribunale di Torino, sezione imprese, ha dato il suo via libera all’azione rappresentativa promossa dal Movimento Consumatori contro Opel Automobile e Groupe PSA Italia. Al centro della disputa ci sono gli airbag Takata installati su diversi modelli Opel tra il 2003 e il 2018 - tra cui Astra H, Vectra C, Meriva B, Cascada A, Mokka A, Signum A e Zafira C - oggetto di una campagna di richiamo già avviata dalle società del gruppo Stellantis. Secondo il Movimento Consumatori, l’azienda ha reagito solo dopo l’avvio dell’azione, imponendo un “stop drive” a una parte dei veicoli. Il problema è serio: gli airbag contengono nitrato di ammonio fase stabilizzata, un propellente che può bruciare in modo incontrollato, con esplosioni potenzialmente pericolose e frammenti in grado di causare gravi lesioni o perfino la morte. Il tribunale ha sottolineato la necessità di interventi urgenti: le misure finora adottate sono risultate insufficienti e le informazioni ai consumatori parziali, limitate a una parte dei veicoli. PSA Italia e Opel dovranno quindi inviare comunicazioni immediate ai proprietari, intimando l’interruzione della guida e informandoli del diritto a un’auto sostitutiva o a un voucher per il car sharing entro 7 giorni dalla richiesta, fino alla sostituzione dell’airbag difettoso. Inoltre, ogni spesa per il traino del veicolo dall’abitazione al riparatore dovrà essere rimborsata dal gruppo Stellantis.

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