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Il caso

"Abbiamo concordato 30 euro: con quei soldi l'escort mi assicurava un'ora di passione". Ma viene rapinato da un uomo che era sotto il letto della donna...

Bizzarro e imbarazzante processo al tribunale di Torino. Lo sfortunato cliente è un sessantenne

A casa della escort per una notte di fuoco. Ma viene rapinato da un uomo che era sotto il letto della donna...

Un incontro a pagamento «avevamo concordato 30 euro, un'ora» si è trasformato in rapina il 12 marzo 2023 a Torino, nel quartiere Madonna di Campagna. Il cliente della escort, un sessantenne, si è presentato in tribunale visibilmente imbarazzato e ha chiesto: «Basta così, giudici, finiamola qui», cercando di sottrarsi alla testimonianza nel processo a carico di una donna e di un suo amico, entrambi sulla quarantina, accusati di rapina.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Rocco Femia e Luca Carnino, mentre le indagini erano coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Drammis.
Secondo il cliente, mentre era nell’alloggio per l’incontro sessuale, l’uomo, armato di coltello, è uscito da sotto il letto e lo ha costretto a consegnare telefono e portafoglio. La colluttazione si è conclusa quando la vittima è riuscita a uscire in strada, chiedendo aiuto a un passante che ha chiamato l’ambulanza.
La escort non ha partecipato all’udienza. L’amico presente in aula ha negato ogni responsabilità: «Non avevo coltello. Ero lì per fumare crack con la mia amica. Non c’è stata nessuna rapina». La vittima ha confermato di non essersi costituita parte civile e ha ribadito l’imbarazzo: «Sapevo chi era lui, ma non voglio continuare».
Durante l’udienza è stata integrata la recidiva degli imputati. Il presunto rapinatore ha chiesto di cambiare il rito in abbreviato, ma la richiesta è stata respinta. Il processo di primo grado riprenderà a gennaio, quando la Procura presenterà la richiesta di condanna o assoluzione.

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