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Il caso

L’incubo senza fine di Barriera di Milano «Tossici usano i tombini come bracieri»

«Ho paura di uscire di casa se devo fare la spesa. Mi vergogno a invitare parenti a casa mia»

L’incubo senza fine di Barriera di Milano «Tossici usano i tombini come bracieri»

Tombini usati come bracieri. Barriera di Milano, periferia storica di Torino, un tempo rispettabile, oggi un luogo in cui le regole sembrano non valere più. E la vita quotidiana è segnata dall’insicurezza, dal disordine e da notti in cui spaccio e incuria fanno da padrone.


Una signora di corso Palermo, madre di tre figli e nonna di due nipoti, descrive con voce tremante la sua paura: «Sono sicura che potrei trovarmeli sotto casa». E aggiunge: «E da anni non mi sento più a casa mia. Ho paura anche a uscire per fare la spesa. Quando qualcuno di altri quartieri ascolta le nostre storie ci guarda come se fossimo impazziti. Credono che esageriamo. Io vi dico solo che mi vergogno a invitare a casa i parenti: Natale quest’anno volevamo farlo a casa nostra, ma credo che cambieremo programma».
Per lei, Barriera di Milano non è più il quartiere rispettabile di una volta. «Mi sembra di vivere in un ghetto», racconta, «lo stupefacente si compra ad ogni angolo della strada e le notti sono interminabili per chi vuole vivere tranquillo».
Il senso di impotenza è forte, così come il timore di denunciare apertamente le situazioni di pericolo. A esasperare i residenti arrivano ora anche i bracieri accesi all’interno dei tombini tra i palazzi.
«Esprimo profonda indignazione per quanto documentato nell'allegate foto, scattate nella zona di Barriera di Milano, in cui si vedono - secondo quanto segnalato dai residenti - bracieri accesi all'interno dei tombini tra i palazzi. Un’eventualità che, se confermata dalle autorità competenti, rappresenterebbe un rischio gravissimo per la sicurezza dei cittadini», dichiara Domenico Garcea, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale. I residenti raccontano di aver più volte allertato gli organi competenti senza ottenere alcun intervento. «È una situazione inaccettabile: la sicurezza, l’igiene e il rispetto delle norme non possono essere opzionali né lasciati alla buona volontà dei singoli», aggiunge Garcea. «Per questo chiedo formalmente al Comune di Torino, alla polizia municipale e alle autorità sanitarie di verificare con urgenza la veridicità dei fatti mostrati nelle foto e di intervenire tempestivamente qualora venissero riscontrate irregolarità».

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