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CRONACA GIUDIZIARIA

Mazzette a Nichelino, condannato ex funzionario comunale: 4 anni e 4 mesi

La difesa: "Siamo pronti a ricorrere alla Corte d'Appello". Nello stesso procedimento, un'altra condanna e un'assoluzione

Mazzette a Nichelino, condannato ex funzionario comunale: 4 anni e 4 mesi

Otto mila euro, una scatola sigillata e un appalto assegnato nei giorni più caotici della pandemia. Quattro anni dopo, il tribunale mette il punto sulla vicenda della sanificazione del Comune di Nichelino: due condanne e un’assoluzione al termine del processo per corruzione e turbativa d’asta celebrato davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo Gallo. La pena più pesante, 4 anni e 4 mesi di reclusione, è stata inflitta ad Antonio Pastorelli, allora funzionario comunale e presidente della commissione che valutava la gara gestita dalla Scr spa. Il reato è stato riqualificato in corruzione nell’esercizio della funzione. Pastorelli è difeso dall’avvocato Flavia Pivano, che a margine dell'udienza annuncia il ricorso in Corte d'Appello non appena avrà le motivazioni della sentenza.  Condanna a 2 anni anche per Michelina Marchese, dipendente torinese della La Lucentezza srl, ritenuta coinvolta nella consegna del denaro. Assoluzione invece per Massimiliano Mastrorillo, dipendente della Per Pulire srl: per i giudici il fatto non costituisce reato. La difesa, rappresentata dall’avvocato Calabrese, ha parlato di una decisione che chiarisce l’estraneità del proprio assistito. I fatti risalgono alla primavera del 2020, in piena emergenza Covid. Secondo la Procura, Pastorelli avrebbe ricevuto 8 mila euro da Mario Volpe, socio della Lucentezza, per favorire la società nell’appalto bandito a fine 2019 dalla Scr per i servizi di pulizia e sanificazione di diversi edifici pubblici, tra cui il Municipio di Nichelino. Il denaro sarebbe stato consegnato in due tranche da 5 e 3 mila euro, con l’obiettivo di orientare la gara e garantirsi attenzione anche per futuri incarichi. Nella richiesta di rinvio a giudizio del luglio 2023, la Procura contestava a Pastorelli e Volpe corruzione e turbativa d’asta. Volpe ha poi patteggiato ed è uscito dal processo. A dibattimento sono rimasti l’ex funzionario comunale, Marchese e Mastrorillo; un altro indagato è stato prosciolto in udienza preliminare. Secondo la ricostruzione investigativa, la scatola con il denaro sarebbe stata preparata da Mastrorillo e affidata a Marchese, incaricata di recapitarla a Pastorelli. La consegna, fissata per il 16 marzo 2020, non avvenne: l’intervento della guardia di finanza fece scattare le misure cautelari. Marchese rimase in carcere una settimana, Pastorelli sedici giorni, seguiti da sei mesi di arresti domiciliari. La difesa dell’ex funzionario ha sempre escluso l’esistenza di un patto corruttivo, sostenendo che gli 8 mila euro fossero un prestito personale per un atto notarile fissato il 17 marzo e ricordando che la gara si era conclusa il 10 marzo, con il raggruppamento Lucente–Lucentezza classificato quarto. Per la Procura, invece, Pastorelli avrebbe alterato la gara, assegnando il punteggio massimo al Raggruppamento La Lucente spa–La Lucentezza srl e segnalando presunte carenze nelle offerte degli altri concorrenti, ritenute inesistenti.

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