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05 Giugno 2022 - 07:49
Foto: Depositphotos
La prossima sarà un’estate calda anche per i rincari della benzina. Chi utilizza l’auto per andare a lavoro o per una gita fuori porta avrà toccato con mano i nuovi rincari che rischiano di mettere a dura prova le tasche dei torinesi. Con l’inizio di giugno è ripartita la caccia al distributore più “economico”, attraverso il passaparola o le app del telefono. In crisi pure loro, a causa delle continue variazioni di prezzo. Al Carrefour di piazzale Gabriele da Gorizia - per fare un esempio - la benzina, con self service, è aumentata tre volte in 24 ore. Passando da 1.849 a 1.879 fino a superare l’1.9.
Ma sono già tanti, in città, i distributori che hanno di nuovo sfondato il tetto dei 2 euro al litro. E questo nonostante il 22 marzo scorso il governo abbia abbassato le accise di 30 centesimi, riportando la benzina a 1,7 al litro. Nel corso degli ultimi due mesi e mezzo, però, si è verificato un costante aumento (benché, per l’appunto, insista lo sconto sulle accise prorogato fino all’8 luglio. Con possibilità di una proroga fino ad agosto, al momento non confermata).
«Per quanto le accise continuino a essere basse, in questi mesi le quotazioni della benzina hanno subito continui rialzi - spiega Vincenzo Nettis, presidente Faib Confesercenti -. Possiamo ipotizzare un incremento pari a 18 centesimi per la benzina e pari a 12-13 centesimi per il gasolio. Il risultato è sotto l’occhio di tutti». Le quotazioni, che il 31 maggio hanno chiuso in forte rialzo, hanno spinto i prezzi, con la verde in modalità self arrivata a toccare 1,914 euro/litro (per il servito è oltre 2 euro) e il diesel a 1,831.
Persiste poi un ulteriore problema che va a toccare la categoria dei distributori. Ed è quello della benzina acquistata, prima dell’abbassamento delle accise, a un prezzo e venduta, a seguito delle decisioni del governo, a un altro. Fattore che ha comportato una diminuzione dei ricavi. Per una perdita generale in Piemonte di 5-6 milioni di euro e in tutta Italia di addirittura 60 milioni. «Senza la traccia di ristori per i distributori - continua Nettis -. Intanto noi gestori ci stiamo impegnando a rispettare quanto pattuito, nonostante le gravi perdite del settore». Nei prossimi giorni, in vista di luglio e agosto, il governo potrebbe continuare il suo impegno a mantenere lo sconto dei 30 centesimi. Sforbiciata importante che, in vista degli aumenti in corso, rischia di non essere più sufficiente. Per questo motivo il tema del caro-carburanti tornerà al centro del dibattito, con la possibilità di un nuovo intervento. Nelle settimane in cui è in lavorazione la strategia di svincolarsi dal gas russo, c’è da capire se il governo vorrà intervenire sui prezzi decisi dalle società petrolifere, inserendo un tetto massimo.
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