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L'euro si rafforza sul dollaro: ecco quanto vale ora

L'euro supera 1,10 sul dollaro dopo i dazi di Trump: analisi e previsioni per aprile 2025

L'euro si rafforza sul dollaro: ecco quanto vale ora

Recentemente, il cambio euro-dollaro ha subito un'importante oscillazione, spinto da un annuncio che ha scosso i mercati: il presidente statunitense Donald Trump ha introdotto nuovi dazi sulle importazioni. Questa mossa ha innescato una serie di reazioni a catena, culminando in un rafforzamento dell'euro che ha superato la soglia di 1,10, toccando i massimi da diversi mesi. 



Gli investitori, preoccupati per una possibile recessione negli Stati Uniti, hanno iniziato a riconsiderare le loro posizioni in valuta, spostando i capitali verso asset percepiti come più sicuri. Tra questi, l'euro ha beneficiato di un rinnovato interesse, sostenuto anche dalle recenti dichiarazioni della Banca Centrale Europea sulla stabilità della politica monetaria. Al contrario, la Federal Reserve appare più cauta, alimentando ulteriormente la sfiducia nei confronti del dollaro.

Guardando al futuro, gli analisti si dividono sulle prospettive del cambio euro-dollaro per il mese di aprile. Alcuni prevedono che il rafforzamento dell’euro potrebbe continuare, spingendo la coppia fino a 1,15 nei prossimi mesi, sostenuta dalle incertezze economiche legate alle politiche statunitensi. Il sentiment del mercato suggerisce che se la situazione commerciale globale dovesse peggiorare ulteriormente, il dollaro potrebbe perdere ulteriore valore rispetto all’euro. D'altra parte, alcuni esperti prevedono un’inversione di tendenza. Il dollaro potrebbe recuperare terreno nel caso in cui la Federal Reserve decidesse di adottare una politica più aggressiva per sostenere la valuta. Un miglioramento dell’economia statunitense, combinato con una stabilizzazione delle tensioni commerciali, potrebbe spingere il cambio fino a 1,06 entro la fine del secondo trimestre, per poi risalire gradualmente nel secondo semestre dell'anno.



Un altro elemento cruciale è il mercato obbligazionario. Il rendimento dei titoli di stato statunitensi è storicamente un indicatore chiave per il dollaro. Se i tassi di interesse dovessero rimanere elevati, il dollaro potrebbe trovare supporto. Al contrario, un calo dei rendimenti obbligazionari potrebbe favorire ulteriormente l’euro. Infine, l’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti e in Europa sarà determinante per il cambio euro-dollaro. Se l’inflazione negli USA dovesse rimanere alta, la Federal Reserve potrebbe essere costretta a mantenere tassi più alti, fornendo un sostegno al dollaro. Al contrario, un’inflazione più moderata potrebbe rafforzare la posizione dell’euro.

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