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Economia
16 Giugno 2025 - 14:10
Il debito delle amministrazioni pubbliche italiane continua a salire. Secondo quanto riportato dalla Banca d’Italia, nel mese di aprile 2025 il debito è aumentato di 30,1 miliardi, raggiungendo il valore record di 3.063,5 miliardi di euro. Un incremento rilevante, che riflette diversi fattori: innanzitutto il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (21,5 miliardi), seguito dalla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (7,2 miliardi) e da aggiustamenti tecnici come rivalutazioni e variazioni nei tassi di cambio (1,4 miliardi).
L’aumento è quasi interamente imputabile alle amministrazioni centrali (+29,9 miliardi), mentre il debito delle amministrazioni locali e degli enti di previdenza è rimasto stabile. La vita media residua del debito si conferma a 7,9 anni, senza variazioni.
Interessante il dato sulla composizione dei detentori del debito. La quota in mano alla Banca d’Italia continua a calare, ora al 20,2% (era al 20,5% a marzo). In aumento, invece, la quota detenuta da investitori esteri, salita al 32,4%. Stabile quella degli altri residenti, come famiglie e imprese non finanziarie, al 14,3%.
Nonostante la corsa del debito, le entrate tributarie registrano segnali positivi. In aprile sono state contabilizzate entrate per 41,9 miliardi, in aumento del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2024. Nei primi quattro mesi dell’anno, le entrate tributarie raggiungono i 170 miliardi, segnando un +3,9% rispetto al 2024.
L’incremento delle entrate non riesce però a compensare l’accelerazione del debito. Il quadro delineato da Bankitalia evidenzia tensioni persistenti sui conti pubblici, con margini sempre più stretti per interventi futuri. La dinamica di aprile rappresenta un campanello d’allarme per la tenuta del sistema, in vista delle prossime scadenze fiscali ed europee.
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