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economia
10 Settembre 2025 - 15:55
Fare la spesa oggi in Italia costa quasi un terzo in più rispetto al 2019. È questo uno dei dati più evidenti emersi dalla Nota sull’andamento dell’economia pubblicata il 10 settembre dall’Istat. Un aumento significativo, che però va letto in un contesto più ampio: in Europa si è speso, in media, anche di più.
Secondo l’Istat, i prezzi dei beni alimentari – cioè cibo e bevande analcoliche – sono saliti del 30,1% rispetto a cinque anni fa. Un rialzo che ha preso velocità tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023, complice la crisi energetica e l’inflazione, per poi proseguire con una crescita più contenuta ma costante.
Nel confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia si difende:
Media UE: +39,2%
Germania: +40,3%
Spagna: +38,2%
Francia: +27,5%
Insomma, l’Italia si colloca a metà strada, con un aumento importante ma meno accentuato rispetto ai grandi partner europei, fatta eccezione per la Francia, che ha registrato una crescita più bassa.
A incidere sull’indice del carrello della spesa – quello che misura i prezzi di alimentari e beni per la cura della casa e della persona – è proprio il peso degli alimentari, che rappresentano quasi il 90% del totale. Questo indice ha visto un leggero aumento ad agosto (+3,5%) rispetto a luglio (+3,2%), accentuando la distanza con l’inflazione generale, che invece cresce più lentamente. Un divario che a marzo era di 0,2 punti percentuali e che ad agosto è arrivato a quasi 2 punti.
La stessa nota Istat si sofferma poi sul fronte del commercio estero, in particolare nei rapporti con gli Stati Uniti. Qui spicca un dato positivo: l’export del settore farmaceutico è quasi raddoppiato nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, ed è cresciuto di oltre il 60% nel secondo trimestre. La farmaceutica italiana, che si fonda su una forte presenza di multinazionali, rappresenta ormai circa un quarto dell’intero export verso gli USA.
Non vanno però sottovalutati i segnali di rallentamento in altri comparti:
Le esportazioni di bevande sono diminuite del 2,7%, dopo un aumento del 13,9% nel periodo precedente
I macchinari calano del 9,7%
I mezzi di trasporto segnano un crollo: -35,8% per gli autoveicoli, e -6,5% per gli altri mezzi
Anche i beni alimentari rallentano, con un modesto +1,1% rispetto al precedente +9,2%
Sul fronte delle importazioni, invece, il secondo trimestre mostra una ripresa netta. Dopo un primo trimestre negativo (-38,9%) gli acquisti di farmaci sono quasi raddoppiati da aprile a giugno (+91,2%).
Anche altri settori registrano incrementi importanti:
Metalli di base: +19,7% nel primo trimestre e +59,2% nel secondo
Computer: +9,0% e +13,7%
Prodotti elettronici: +16,1% e +14,9%
Nonostante la pressione dei prezzi alimentari e un quadro internazionale instabile, l’economia italiana mostra segnali di resistenza, grazie soprattutto alla spinta della farmaceutica. Tuttavia, l’attenzione resta alta, perché tra inflazione, consumi in frenata e incertezze geopolitiche, la traiettoria resta delicata.
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