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Sit-in per il Meisino

La protesta dei cittadini tra danze e arti marziali: «Giù le mani dal parco»

In 4mila hanno firmato la petizione online: «No ai cantieri»

La protesta dei cittadini tra danze e arti marziali: «Giù le mani dal parco»

La manifestazione di protesta dei cittadini al parco del Meisino

Tai Chi, danze e canti, ginnastica dolce, agility dog e persino uno spazio per truccare i bimbi. Per salvare il parco del Meisino dall’incombere dei cantieri del progetto “Cittadella dello sport”, sono scesi in strada (o meglio sul prato) a centinaia. Tanti, tantissimi, aiutati dal bel tempo e dalla voglia di dire basta a un intervento che ritengono «obsoleto e dannoso».

«IL NOSTRO PARCO»

Per tutti il Meisino è un parco speciale. Una riserva naturale: sinonimo di passeggiate, a piedi o in bici, corse e meditazione nella natura. Così il comitato “Salviamo il parco del Meisino”, insieme ad Alberi urbani, non ci ha pensato due volte a organizzare una giornata all’insegna della sensibilizzazione ambientale. «Noi siamo contrari, il parco non si tocca» dichiara Bruno Morra, tra i partecipanti più agguerriti. Due i gazebo presenti dove si invitava a firmare per salvare l’area dell’ex Galoppatoio militare. Quasi 4mila le adesioni, destinate a crescere nelle prossime ore. «Insegniamo l’educazione ambientale - racconta Giovanna Grillo -. Stiamo soffrendo di una sindrome da “deficit di natura” che porterà problemi anche ai nostri figli. Aiutiamoli prima che sia tardi». I cambiamenti climatici - le alluvioni, la siccità - impongono considerazioni. «Gli alberi vanno curati, non abbattuti. E non basta sostituirli con piantine che il caldo afoso rischia di uccidere» rincara l’insegnante di lettere in pensione, Roberta Isastia.

IL PROGETTO

Arrampicata, ciclocross, nuova passerella, cricket e percorsi didattici. Potrebbero essere queste le basi della futura “Cittadella dello sport” del Meisino, 11 milioni di euro di fondi Pnrr. Un piano bocciato anche da vip, artisti e intellettuali torinesi (e non). Come l’attore (tra le altre cose di Camerà Café) e doppiatore Roberto Accornero, ieri in prima linea insieme alla scrittrice Marinella Correggia con letture a tema arboreo e ambientale. «Quei fondi - ha spiegato Accornero - spendeteli per risanare altri parchi abbandonati, ma non certo il Meisino». Dopo l’attrice romana Giovanna Mezzogiorno, è uscito allo scoperto anche Federico Francesco Ferrero, vincitore della seconda edizione di Masterchef. «La natura deve essere fruita senza costruzioni, impianti sportivi, bar, parcheggi, piste - si legge sul suo Facebook -, semplicemente manutenuta, ripulita dai rifiuti, liberata da costruzioni fatiscenti del passato. Il concetto che per godere di un parco bambini e anziani lo debbano fare in maniera “organizzata” tramite percorsi, palestre all’aperto, impianti sportivi... mi stupisco che sia sostenuto da un’amministrazione di sinistra».

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