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IL CASO

Violentata a Porta Nuova a 12 anni, ora spuntano altri quattro indagati

L’inchiesta si allarga mentre il ventenne, accusato di stupro, affronterà l’udienza preliminare fra un mese

Violentata a Porta Nuova a 12 anni, ora spuntano altri quattro indagati

Foto LaPresse

Anche quei quattro ragazzi, due minorenni e due maggiorenni, hanno approfittato di una ragazzina di soli 12 anni. La stessa che, lo scorso 26 luglio, è stata violentata nei bagni della stazione di Porta Nuova. Un rapporto sessuale fra tanti nonostante la giovanissima età, secondo quanto emerge dalle indagini: il pubblico ministero Barbara Badellino, dopo aver chiesto il rinvio a giudizio del ventenne per lo stupro in stazione, continua a scavare fra le conversazioni che la ragazzina aveva sul suo cellulare. Dove c’erano contatti con decine di uomini ed evidenze di rapporti sessuali con quattro ragazzi, che ora sono indagati per violenza sessuale.

Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda della terribile violenza di Porta Nuova, emersa nei giorni scorsi ma avvenuta la scorsa estate: come ricostruito, il 26 luglio i due protagonisti di questa storia si incontrano e si appartano nei bagni della stazione torinese. Poco dopo, due passanti sentono dei gemiti e avvisano gli agenti della polizia ferroviaria, che intervengono e trovano i due ragazzi nel mezzo del rapporto sessuale. Chiedono loro l’età e, dopo aver sentito le risposte, fanno scattare le manette per il ventenne (che ha origini egiziane): l’accusa è atti sessuali con una minorenne. Lui, però, si difende da subito e poi nei successivi interrogatori: «Sembrava più grande - ha spiegato con accanto il suo avvocato, Stefania Giordano - Abbiamo preso un gelato, poi è stata lei a dire di andare in bagno insieme». Lo dice anche lei, all’inizio. Poi cambia versione: lui l’avrebbe costretta a fumare marijuana e a consumare il rapporto «altrimenti ti faccio del male». Per questo la pm Badellino gli ha poi contestato la violenza sessuale aggravata, anche perché la ragazza è di 2 anni sotto l’età del consenso (quindi il suo parere non conta ed è uno stupro a prescindere). Poi, dopo sei mesi, ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio del ventenne: l’udienza preliminare si terrà il 9 aprile.

Oltre alle versioni dell’accusa e della difesa, si aggiungono quelle della ragazzina. Che all’inizio racconta di come scappi di casa approfittando della distrazione dei nonni, da cui passa i pomeriggi mentre i genitori sono al lavoro. E sfrutti questa libertà per incontrare ragazzi e avere rapporti sessuali: quello di Porta Nuova sarebbe uno di tanti, come emerso dalle conversazioni trovate dalla madre sul suo cellulare. «Sì, sono stata con parecchi altri ragazzi» ha raccontato la 12enne la prima volta che è stata sentita dagli inquirenti. Sarebbe entrata nei dettagli, raccontando di una ventina di rapporti in appartamenti e bagni di stazioni e centri commerciali dove si sarebbe appartata. Il secondo filone di inchiesta è partito da quegli elementi e dalle chat, restringendo il cerchio attorno ad altri quattro uomini (di cui due minorenni).

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