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Il Borghese

Parliamo di Europa o di zucchine?

Anche il sindaco alla manifestazione di Roma. I paradossi fra pacifisti e affluenza al voto

Parliamo di Europa o di zucchine?

C’era anche il sindaco Stefano Lo Russo (che è vicepresidente Anci) ieri in piazza del Popolo a Roma per la manifestazione per l’Europa lanciata da Michele Serra (ex di Cuore, magari se lo ricorda...). «Siamo un popolo unico che guarda nella stessa direzione - ha detto Lo Russo -. In un momento di cambiamento e di incertezza, abbiamo bisogno di un’Europa forte». All’incirca gli stessi concetti ribaditi da altre piazze italiane (anche a Torino) dove hanno sventolato le bandiere blu dell’Europa. Domanda: perché?

Perché questa manifestazione? Dal palco di Roma si sono alternati politici e intellettuali, o presunti tali, tra cui Augias, Scurati il cui unico titolo sono i libri (con serie flop) su Mussolini e la lamentatio di presunta censura, mentre Jovanotti ha cantato (e ti pareva). Cosa ha chiesto questa «nuova Ventotene» in salsa alla Fabio Fazio? Unità europea, una politica comune. Ha chiesto «una difesa comune», dunque il ReArm o Defense Europe di Ursula von der Leyen, che nessuno pare aver messo in discussione al momento (buffo che le bandiere della pace sostengano una corsa alle spese militari).

Di tutto e di più, insomma. Ma cosa ne viene fuori? Un manifesto politico? Una contestazione al governo? Una richiesta di diverse politiche europee? Uno che di Europa e (ex?) di sinistra se ne intende, ossia Massimo Santoro, l’altra sera nella trasmissione di Floris ha detto «L’Europa dovrebbe diventare un soggetto politico che influenzi l’andamento del mondo, ma non può farlo mettendo regole sul cacao, sul parmigiano e altre stronzate». Insomma, meno zucchine e più fatti. Altrimenti si spiega molto bene come alle ultime Europee l’affluenza in Italia sia stata al 49%.

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