I savoiardi sono dei dolcetti tipici della pasticceria italiana che racchiudono nel nome una lunga storia e un’origine evidente: la loro nascita è da collocarsi quasi sicuramente presso la corte dei Duchi di Savoia. Il “quasi” è dovuto all’incertezza che caratterizza da sempre i dolci e le ricette in generale; sicché è possibile che esse prendano il nome non tanto dal luogo ove sono state inventate, bensì da dove sono state utilizzate maggiormente.
Ma queste sono delle puntualizzazioni che tolgono la poesia a questo prodotto di pasticceria transalpina, che in Italia è molto apprezzato proprio perché i Savoia pare ne fossero abituali consumatori, forse fin dall’epoca di Amedeo VI detto il conte Verde, presso il quale pare sia stato inventato il gâteau (o biscuit) de Savoie, la torta francese a base di savoiardi. Pare che sia stata portata in tavola per la prima volta in onore della visita dell’imperatore Carlo IV di Lussemburgo.I savoiardi si sono diffusi in tutti i territori un tempo dominati dalla dinastia sabauda. Ovviamente, in Piemonte; poi, in Sicilia, che è stata governata brevemente da Vittorio Amedeo II di Savoia all’inizio del Settecento. Ma soprattutto sono diventati celebri in Sardegna, terra che ha avuto una lunga dominazione sabauda. Sull’isola venivano prodotti in passato con il nome anche di “pistoccus de caffè”, e dove tuttora fanno parte della tradizione dolciaria artigianale.
Allora come oggi, i savoiardi erano particolarmente apprezzati dai membri della corte e offerti ai visitatori come esempio della cucina locale piemontese; con il tempo, questi biscotti sono diventati una componente essenziale del tiramisù: questo dolce, che può sembrare molto antico, in realtà pare abbia un’origine recente, non antecedente agli anni Sessanta. Ad ogni modo, la preparazione dei savoiardi è semplice: basta preparare adeguatamente il composto.
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Con l’aiuto della frusta elettrica, montate albumi e zucchero e un pizzico di sale: dovete ottenere una specie di panna molto solida. Il segreto è tutto qui: bisogna ottenere la giusta densità per poter aggiungere un poco di farina e inserire il composto nella sac à poche, al fine di renderlo modellabile. Attenzione: non bisogna fare attendere il preparato: una volta che il composto sarà stato disteso su una teglia nella forma voluta, andrà cosparso di zucchero a velo e quindi andrà infornato in forno ventilato ben caldo a 200 per qualche minuto.
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