Un (Papa) Americano a Roma: sarà l'anti Trump?

È americano e ha avuto (forse) il sostegno dei cardinali trumpiani, ma Leone XIV che rapporto avrà con gli Stati Uniti, sua terra d’origine? Sarà forse un anti-Trump, un potere spirituale contro quello politico (ed economico) che vuole scatenare il presidente Usa? Interrogativi legittimi, in queste ore in cui tutti impariamo a conoscere questo pontefice sbucato quasi a sorpresa.

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Partiamo proprio dalla visione economica, di questo pontefice anomalo laureato in matematica. Da cardinale Prevost suggeriva una «economia umana», ma soprattutto sembrava promuovere una economia circolare, basata su altri modelli di produzione e consumo, opponendosi alla cosiddetta cultura dello scarto. Ambientalista e globalista, perché il nuovo pontefice, in virtù delle sue origini e dei suoi anni di missionario, è un sostenitore del Sud del mondo, per una globalizzazione positiva. Come non vedere una contrapposizione alla politica economica aggressiva dell’attuale amministrazione Usa e alle parole dello stesso Trump nei confronti delle politiche green (per tacere delle politiche migratorie)? C’è chi vede una volontà dei cardinali americani di spingere una America “altra” rispetto a quella di Trump e dell’ipercattolico Vance, per quanto entrambi abbiano celebrato con entusiasmo l’elezione.

Se Leone XIII non ha mai esercitato il potere temporale, oggi Leone XIV deve essere più capo di Stato, politico. La sua voce, il suo dialogo con i potenti (da Trump, forse fino a Putin) si misureranno sui primi insidiosi terreni, gli scenari di guerra in Israele e in Ucraina.