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Il Borghese
14 Settembre 2025 - 05:50
Partiamo da un concetto, estremamente facile da esprimere ma molto difficile da capire: quando è chiaro che hai detto una sciocchezza, taci per non peggiorare la situazione... Altrimenti sintetizzabile con l’espressione “la toppa è peggio del buco”. Beh, il caso del matematico Piergiorgio Odifreddi, è esemplare. Odifreddi, che qualche misteriosa (ma non tanto) ragione è considerato un maitre a penser “dem”, ha commentato l’omicidio dell’attivista americano Charlie Kirk dicendo che non è la stessa cosa di quello di Martin Luther King. Traduzione del suo intervento in televisione: se l’è andata a cercare. Quindi, chiusa lì? No, perché dopo la dura presa di posizione della premier Giorgia Meloni il nostro (è piemontese) ha pensato bene di rincarare la dose e spiegare cosa intendeva dire: se predichi pace e dignità, è impensabile che attiri l’odio. Se predichi l’odio (a suo dire), possono esserci «effetti collaterali». Azione e reazione, per stare in un campo più vicino al suo...
Una equazione facilissima da smontare: di solito è chi predica la pace che finisce odiato (una storia ben nota da almeno duemila anni) e magari eliminato. Ma restiamo ad azione e reazione, che nelle parole - riportate dai media - di Odifreddi sembra somigliare alla legge del taglione: non siamo lontani da Trump che evoca la pena di morte come reazione a un omicidio simile.
Quindi, qui abbiamo chi invece di guardare il fucile, preferisce guardare la testa presa di mira (e non c’è solo il matematico: i social sono pieni). Le vite non sono tutte uguali? O è normale che un ventenne, perché non gli garba un personaggio che avrebbe potuto affrontare in un confronto pubblico e discutervi, abbia un fucile di precisione e lo usi? La fortuna - si fa per dire - è che l’unica cosa che sparano i paladini dem nostrani sono le cazz...
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