Hanno gettato la maschera (e lo capiscono anche i loro)

I Pro Pal hanno gettato la maschera: quello che vogliono è lo scontro. Minacciano apertamente - anzi: promettono - di bloccare tutto in città nel corso di due manifestazioni. Le contestazioni ai supermercati abbiamo visto come si risolvono: veri e propri assalti, che sconvolgono anche le anime belle convinte di partecipare a manifestazioni pacifiste o di solidarietà... Come Paola Farinetti - sorella di Gianni - che evidentemente non legge i giornali o non segue i notiziari per non immaginare quali possano essere i reali obiettivi di certa gente.

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La minaccia del blocco della città non è inedita: l’abbiamo vista portare avanti da antagonisti (con toni anche più accesi), anarchici eccetera eccetera... E l’abbiamo anche vista in atto, con i danni per chi non c’entra nulla con la geopolitica. Che solidarietà a Gaza è bloccare il traffico dei pendolari? Per sensibilizzare le persone? Credo che anche alcuni organismi monocellulari ormai siano coscienti che c’è una guerra in Medio Oriente.

D’altra parte, il rumore della protesta si misura anche negli atenei, dove un video di alcuni attivisti - estranei al corso e intenti a bloccare la lezione con danno per gli studenti regolari - è sufficiente per convincere un rettore a sospendere il docente, e a scrivere sui giornali prima ancora di parlarne con lui. Questo è il segno di una tensione ormai sfuggita di mano... E continuo a chiedermi cosa c’entri un sindacato con tutto questo: siamo sicuri che la stragrande maggioranza dei lavoratori - due operai su tre sono in cassa integrazione, qui a Torino: ricordatevi questo - condivida uno sciopero generale a tema squisitamente politico?

Comunque, intenzioni e orari sono chiari: adesso spetta a chi di dovere verificare che la libertà di manifestare non sia il paravento per le violenze. Incombenza di questore e prefetto, nel caso riuscissero, per una volta, a evitare situazioni a dir poco imbarazzanti...