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17 Giugno 2021 - 08:41
Probabilmente Bill Clinton è l’ex presidente degli Stati Uniti che ha venduto più libri al mondo (non se la prenda Obama, lui ha pur sempre il Nobel) e non solo con la propria autobiografia, che peraltro era già stato un successo, bensì con i thriller. D’altra parte, nei dintorni di Pennsylvania Avenue non è inconsueto darsi da fare con la penna: Eleanor Roosvelet fu autrice e protagonista anche di libri gialli, oltre che di testi sui diritti civili di cui era paladina; il presidente Teddy Roosevelt pubblicò anche le proprie esperienze nel vecchio West. Ma il caso di Clinton è diverso. Forse al primo thriller, firmato con l’autore più venduto al mondo, ossia James Patterson, si è pensato a una operazione di marketing letterario, ma sbagliando: il nuovo libro, “La figlia del presidente” (Longanesi, 22 euro, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani), lo dimostra chiaramente. L’intreccio è esplosivo, la storia trascina: il ritmo, la forza narrativa, le alchimie del mestiere di Patterson si fondono con la conoscenza delle procedure, della geopolitica e dei segreti della Casa Bianca del suo ex inquilino.
Il protagonista è Matt Keating, un ex Navy Seal (a Clinton sarebbe forse piaciuto, ma ai tempi del Vietnam lui organizzava marce di protesta all’università) divenuto presidente in maniera casuale. Da comandante in capo, sta seguendo una missione segreta in Libia dalla war room della Casa Bianca, un’operazione che mira a stanare un pericoloso terrorista, autore di massacri di incredibile impatto mediatico. L’operazione va male, muoiono dei civili, tra cui la moglie e le figlie del terrorista. Il Potus (president of the United States) è nella bufera, la sua vice gli gioca contro e così dopo appena mezzo mandato, viene sconfitto e si ritira in una villa nei boschi, dove non si decide mai a iniziare la sua autobiografia. Ma il destino è in agguato.
Sua figlia, infatti, viene rapita - e il suo fidanzato ucciso - durante una escursione: il terrorista vuole la sua vendetta.
Il dramma si consuma sotto gli occhi del mondo, con la presidente che però tentenna ad adoperarsi per la giovane Melanie. Matt, allora, capisce che deve fare da solo: con il capo della sua scorta del Secret Service, un ex militare pronto a ogni sacrificio, due marines e un’esperta informatica, l’ex presidente si getterà nella missione disperata.
Sullo sfondo, le trame di potere che coinvolgono la Libia e la Cina, gli scenari ad altissima tensione. Un’opera di eccezionale realismo («Da solo non ci sarei riuscito» sostiene Patterson) perché quello che si vede in tv o si legge in vari thriller non è sempre vero.
La sensazione è che i due si siano divertiti tantissimo a lavorare a questo libro, andando ben oltre l’intreccio thriller, scavando nell’intimo degli inquilini ed ex inquilini della Casa Bianca, nella psicologia del potere, ma soprattutto in quella dei militari che hanno scelto di proteggere il Potus (anche quando non lo è più) e la sua famiglia, anche a dispetto di tutto, per una questione di onore.
L’impressione è che non sia affatto finita qui...
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