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A La Loggia una sfida già vista, ma questa volta senza i partiti

la loggia municipio

Due liste civiche. SiAmo La Loggia, guidata dal sindaco uscente Domenico Romano, e La Loggia Unita, con alfiere Francesco Lo Grasso.

Una sfida che si ripropone cinque anni dopo: già nel 2017 i due si contesero la poltrona di sindaco. All’epoca, però, a correre c’erano anche Davide Catalano - segretario dei dem cittadini e oggi a fianco del sindaco uscente dopo aver ricucito lo strappo interno al centrosinistra - e Giuseppe Nocera, ex assessore della giunta di centrosinistra del sindaco Sergio Ingaramo.

Cinque anni di lavoro caparbio hanno portato le anime del centrosinistra a fare sintesi e sostenere, infine, unitamente Romano. Classe 1973, commercialista e revisore contabile per gli enti locali, Romano affronta la campagna elettorale con una coalizione unita (Pd più civici), pronta a «costruire la città del futuro». Alle spalle, una lunga esperienza di governo. Assessore al bilancio, tributi e servizi sociali dal 2003 al 2012 e consigliere comunale dal 2012 al 2017. Il suo programma si pone in continuità con il percorso istituzionale intrapreso con il completamento della ciclopedonale La Loggia-Vinovo e la messa in sicurezza del tratto viario, la realizzazione della Casa di Comunità recentemente finanziata con fondi Pnrr per un’offerta sanitaria più ampia, la realizzazione del nuovo centro sportivo polifunzionale, il recupero di villa Carpeneto.

Lo Grasso, funzionario dell’Arpa a Ivrea, nato e cresciuto in un paese dell’entroterra siciliano, 49 anni, vive a La Loggia da 18 anni con la compagna e le figlie. Da sempre impegnato nella società civile e nell’associazionismo, nel 2012 intraprende il suo percorso politico come consigliere di minoranza. «Mi ricandido - spiega - perché ho la consapevolezza di avere la giusta esperienza e la giusta conoscenza del territorio per poter fare bene ma soprattutto il giusto gruppo e la giusta mentalità». Cuore del suo programma sono i giovani (l’età media dei candidati è di 39 anni) e la prevenzione del disagio giovanile, la scuola con l’evoluzione degli spazi e il potenziamento dei servizi, la famiglia e le infrastrutture, in primis la realizzazione di spazi per lo sport.

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