È una partita a scacchi, ma con tre contendenti. Mai come in questa circostanza, regna l’incertezza nella campagna elettorale di
Avigliana. I residenti nella città del lago, infatti, domenica 12 giugno saranno chiamati alle urne per decidere se confermare l’attuale sindaco o se dare fiducia a uno degli altri due candidati. Perché, come detto, sarà una sfida a tre. Da una parte l’attuale primo cittadino,
Andrea Archinà, avvocato, classe 1985, alla guida della civica
«Avigliana Città Aperta».
Dall’altra, si ripresenta
Toni Spanò, imprenditore, classe 1968, con la civica
«Progetto Adesso Avigliana». Cinque anni fa, in una sfida a cinque,
Archinà ebbe la meglio su
Spanò per 256 voti e 4.16% di distacco.
Archinà si ripresenta per «proseguire il percorso amministrativo, con la consapevolezza che l’80% del programma è stato raggiunto, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Ora c’è una sfida da vincere, che è quella del
Pnrr, con tante candidature ai bandi in uscita, in alcuni casi già con esiti positivi».
E
Spanò, questa volta, può contare anche sul supporto del
«Comitato Progetto Avigliana» di Mario Picciotto, che nel 2017 si era candidato sindaco. Il suo obiettivo è quello di «dare nuova linfa ad
Avigliana. In questi anni troppo immobilismo e mancanza di capacità di chi, dagli anni ’90 ad oggi, governa questa cittadina. Abbiamo un progetto differente, condiviso con la cittadinanza, che abbiamo ascoltato a lungo in questi mesi. Con una squadra di persone valide e preparate, che hanno a cuore
Avigliana».
Il terzo contendente sarà
Rosy Patrizio, insegnante, con la civica
«Per Avigliana». Il segretario cittadino del
Partito Democratico ha deciso di scendere in campo, forte dell’appoggio del
Movimento 5 Stelle e della civica
«Avigliana Viva». «È giunto il momento del cambiamento. Questa lista, che raggruppa
Pd e Movimento 5 Stelle, rappresenta l’onestà politica, della trasparenza. C’è voglia di cambiamento in città. È quello che chiedono gli aviglianesi da tempo. Chi crede nei valori di questi due partiti non può votare altro. Il programma è serio, frutto di un grande lavoro di sintesi, dove i cittadini sono stati al centro di tutto. E dove al primo posto ci sono gli ultimi e le famiglie».
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Archinà, fino allo scorso mese di gennaio, aveva provato a creare un gruppo unitario di centrosinistra, proprio per avere la certezza di vincere la tornata elettorale. Poi, però, divergenze fra i «due mondi» hanno portato a non trovare l’accordo decisivo. E così ecco il centrosinistra «spaccato», che potrebbe dare un vantaggio al terzo candidato, ovvero
Spanò. Ora non resta che attendere l’esito delle urne. Tutti e tre i candidati, anche se non apertamente, hanno solo una paura: l’astensionismo. Mai come in questa circostanza potrebbe davvero essere l’ago della bilancia in una sfida all’ultimo voto.