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Ossa umane nel fiume: una svolta nel mistero della giovane Saman

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Un frammento osseo ritrovato al Lido Po di Boretto (Reggio Emilia) sarà analizzato dai Ris di Parma. Se si dimostrerà un osso cranico umana, il suo Dna verrà comparato con quello di Saman Abbas, per capire se possa essere quello della 18enne pachistana di Novellara, di cui si sono perse le tracce tra il 30 aprile e il primo maggio, e che gli inquirenti ipotizzano sia stata uccisa dai parenti in seguito al rifiuto di un matrimonio combinato. Solo le analisi scientifiche commissionate dalla Procura reggiana potranno dare una risposta. Il frammento di osso dal Po

Il Po rimane una pista aperta nell’indagine sulla scomparsa della giovane dalla Bassa Reggiana, di cui non si è ancora trovato il corpo. Le ricerche guidate dai carabinieri proseguono nell’area e la procura continua a ritenere l’area fluviale d’interesse investigativo. «Il 3 novembre, da un passante, ci è stato segnalato un frammento di osso, probabilmente una calotta cranica, rinvenuto sul Lido Po di Boretto. Abbiamo repertato, e, per non escludere nulla, lo abbiamo inviato ai Ris di Parma per tutte le verifiche. Innanzitutto per stabilire se si tratta effettivamente di un osso umano e poi eventualmente effettuare comparazioni con il dna di Saman», ha spiegato il colonnello Stefano Bove, comandante del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia. Nella richiesta della pm Laura Galli, titolare dell’indagine in procura, i carabinieri del Ris vengono incaricati di estrarre il profilo biologico dall’osso per poi confrontarlo con quello della 18enne, estratto da alcuni indumenti.

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