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26 Ottobre 2021 - 08:34
Operai e mezzi pesanti sono entrati in azione ieri, nella maxi-area compresa tra le vie Frejus, Cesana, Moretta e Revello. Ed è ufficialmente partita, dopo una telenovela durata otto anni, la riqualificazione dell’ex Diatto di zona Cenisia. Quella che in origine era una fabbrica di carrozze ferroviarie, e poi divenne stabilimento della Snia Viscosa, diventerà ora uno studentato da 600 stanze per la popolazione studentesca e per chiunque verrà ad abitare a Torino per studio.
Un’operazione dai costi imponenti, pari a 20 milioni di euro, con la fine dei lavori prevista per l’ottobre 2023, dunque tra due anni. Il tutto grazie ai nuovi proprietari, la Stonehill Frejus che ha acquistato l’area dal Fondo Città di Torino gestito da Prelios. Il 3 novembre 2020 il Comune, su proposta dell’ex assessore Antonino Iaria, aveva approvato la variante al Pec per realizzare lo studentato, ma per il permesso di costruire c’è voluto un anno, visto che è arrivato solo lo scorso 4 ottobre. Tempi non proprio brevi, anche se nulla di paragonabile a quello che gli abitanti del quartiere hanno visto in questi anni, in fatto di ritardi e promesse non mantenute. Una vicenda travagliata, quella dell’ex Diatto, fatta di fallimenti, progetti mai partiti e bonifiche tardive. Nel 2013, gli edifici non più vincolati dello stabilimento erano stati demoliti, con la prospettiva di realizzare non uno studentato, bensì un complesso residenziale di 200 alloggi, garage, aree verdi e supermercato. Ma Prelios, società vincitrice del bando nel 2007, causa fallimento non aveva i soldi per proseguire le opere. La situazione si è sbloccata solo l’anno scorso con la nuova variante al Pec.
La residenza studentesca sarà di 18mila metri quadri, poi ci sarà un’area verde anche ad uso pubblico. Al contempo, il Comune ha promesso di impegnarsi col Politecnico e la circoscrizione Tre per il recupero del capannone limitrofo.
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