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22 Dicembre 2021 - 08:45
Nonostante un accordo sindacale sottoscritto nel gennaio del 2020, nel quale si impegnava con i sindacati a non spostare la sede aziendale da Settimo Torinese, l’azienda Numero Blu Torino ha comunicato alle rappresentanze dei lavoratori di aver disdettato l’affitto della sede di strada della Merla e di avere in previsione lo spostamento dei 130 collaboratori e della sede nella zona di Moncalieri e di non poter confermare 23 lavoratori in somministrazione.
Lo spostamento segue il precedente quando l’azienda, prima denominata Olisistem, aveva già trasferito la sua sede da Rivarolo alla zona industriale del Settimo Cielo. La notizia ha dato vita ad un primo sciopero del personale, impegnato nella gestione di un call center bancario e proveniente in gran parte dal Canavese e dalla zona di Settimo e che ora si troverebbe alle prese con l’ennesimo e gravoso trasferimento in termini di costi e tempo speso in auto o treno in una sede lontana e nella quale la maggioranza dovrebbe essere in servizio per appena 4 ore. Questo per i sindacati non permetterà ai collaboratori, tenendo conto dei lunghi spostamenti, di poter avere un altro lavoro, per lo studio o per gestire i problemi familiari e a sostenere costi di viaggio che ridurranno la retribuzione mensile a 350-400 euro. Per questo il 29 dicembre ci sarà un tavolo di confronto per discutere della vertenza.
La notizia è stata ufficializzata ieri dopo l’incontro avvenuto in Consiglio regionale durante una pausa dei lavori dell’Aula. A incontrare la delegazione con le rappresentanze sindacali Fim-Cisl e Rsu di Numero Blu-NBT, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia con numerosi consiglieri. Allasia ha assicurato ai lavoratori il sostegno dell’Assemblea piemontese. Nell’incontro è stato ribadito come i sindacati lamentino tagli di personale e lo spostamento della sede di lavoro da Settimo a Moncalieri attraverso una decisione presa dall’azienda unilateralmente e anche come l’azienda che ha 7 sedi sparse sul territorio italiano, 1.300 dipendenti e un fatturato annuo di circa 30 milioni di euro, abbia a Settimo l’unica sede ad avere applicato il contratto collettivo metalmeccanico. «Siamo pronti - ha detto Allasia - a mettere in campo tutti i nostri strumenti. Quando si tratta di difendere il lavoro occorre collaborare tutti». Del caso si è interessata anche la consigliera Francesca Frediani (Movimento 4 Ottobre Piemonte) che ha ricordato come il movimento da anni abbia denunciato più volte il caso, chiedendo la convocazione di un tavolo fra i vertici della proprietà e il ministero dello Sviluppo Economico.
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