l'editoriale
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14 Giugno 2022 - 07:00
Prima l’uovo contro il parabrezza. Poi le corse per fermare quei ragazzini, il parapiglia e la voce di Alessandro, 15 anni: «Papà, mi hanno accoltellato».
E’ successo tutto in pochi secondi, accanto al cimitero di Avigliana. Fino all’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza: l’aggressore, il 19enne Giulio Borello, è stato arrestato per aver preso un coccio di vetro e averlo infilzato nella pancia di Alessandro Deano. Lui è finito alle Molinette ed è ancora ricoverato: «Ci è andata bene, si sta riprendendo - tira un sospiro di sollievo Andrea, il papà - Non riesco a capire perché ci abbiano attaccati: conosciamo quei ragazzi di vista ma non ci abbiamo mai parlato. Forse era un gioco tra loro».
L’aggressione risale alle 22,30 di sabato 4. E’ lo stesso Deano a ripercorrere nei minimi particolari quello che è successo mentre erano a bordo della sua Mercedes Classe B: «Ero con la mia compagna e i miei tre figli: stavamo andando a prendere il gelato».
La famiglia ha percorso strada Antica di Francia, la via che porta dalla loro casa di Buttigliera al cimitero di Avigliana. Lì, a pochi metri di distanza, ci sono l’istituto tecnico Galilei e la caserma dei carabinieri: «Ci è arrivato un uovo addosso mentre stavamo passando - continua il 38enne, allevatore di pecore -Ho sentito la botta e credevo che mi fosse scoppiato il vetro. Ho visto cinque ragazzi che scappavano e sono sceso insieme ad Alessandro. Li ho rincorsi e li ho insultati un po’ ma volevo solo capire perché ci avessero attaccati».
A quel punto i ricordi del buttiglierese si fanno confusi a causa del momento concitato. Di certo, poco dopo, il figlio Alessandro ha urlato di essere stato accoltellato con un pezzo di vetro: ha iniziato a perdere sangue e ha vomitato mentre gridava per il dolore all’addome.
Lo hanno sentito anche i carabinieri, che sono scesi in strada e hanno bloccato i cinque ragazzi. Poi hanno arrestato il 19enne Borello, giardiniere incensurato e residente ad Avigliana: secondo l’accusa, è stato lui a scagliare l’uovo e aggredire il ragazzino. L’accusa è tentato omicidio.
«Lo conosco di vista ma non ci ho mai parlato insieme - resta incredulo Deano - Poteva succedere a chiunque. Non riesco a spiegarmi perché abbia fatto un gesto del genere. Forse era uno di quei giochi che fanno i giovani adesso: posso anche capire la ragazzata con l’uovo ma infilzare qualcuno con un vetro è davvero troppo: poteva finire in tragedia».
Adesso l’allevatore vuole concentrarsi sulle condizioni di Alessandro, che frequenta il liceo a Bussoleno ed è ricoverato alle Molinette da quella sera maledetta: «Il coccio gli ha fatto un taglio profondo sull’intestino, appena sotto il cuore: diciamo che stavolta gli è andata bene. I medici lo hanno operato subito, poi ha avuto un’emorragia interna: abbiamo passato una settimana di paura. Adesso è ancora in ospedale ma comincia a star meglio: è fuori pericolo».
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