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Bivacchi, vandalismi e l’allarme malasosta: i guai di parco Europa

fontana spenta parco europa gn

Ci sono le fontane spente da anni per motivi di risparmio, gli atti di vandalismo contro le vetrate, le auto in divieto e i soliti bivacchi. Ma c’è anche un panorama unico nel suo genere e un ritrovo abituale di famiglie e coppiette (specie nel periodo estivo). Parco Europa, da anni, è croce e delizia per i torinesi. Le battaglie dei cittadini di Cavoretto, per migliorare la qualità del polmone verde, non sono mai mancate. Ma ancora oggi, facendo un giro, ci si imbatte facilmente in un sacco di problemi. Causati, spesso, dall’inciviltà dei frequentatori che finiscono per dare un grosso lavoro ad Amiat.

LE NOTTI BRAVE L’ennesimo bivacco in uno dei parchi simbolo della collina. E gli abitanti di Cavoretto, ancora una volta, vanno su tutte le furie. Bottiglie di birra e Coca cola, cartoni di cibo buttati per terra o strabordanti dai cestini. Non è la prima volta che il bel parco diventa teatro delle bisbocce notturne. Chi abita in zona assicura che non si tratta di persone residenti. Gli abitanti chiedono provvedimenti. C’è chi vorrebbe un maggior passaggio da parte dei vigili urbani, e chi ancora segnala la necessità di installare le telecamere per cogliere sul fatto gli incivili.

AUTO IN DIVIETO Un provvedimento contro la malasosta, che da tempo tiene sotto scacco il parco Europa, lo ha portato avanti proprio il Comune di Torino collocando (di nuovo) una catena all’altezza dell’ingresso dell’area verde per fermare il via vai delle auto. Dopo le proteste maturate in Circoscrizione 8, con un ordine del giorno del consigliere di Lista civica, Roberto Passadori, la Città ha provato ad arginare il fenomeno che, ogni anno, con la bella stagione diventa quasi insostenibile. Altro tema è quello delle fontane. Al parco sono un ricordo da così tanto tempo che ormai si pensa di trasformare le vecchie vasche in fioriere. «Abbiamo chiesto di rilanciare l’area - spiega il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano -, a partire dal rifunzionamento delle vasche. Un’idea è quella di trasformarle in aiuole».

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