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14 Ottobre 2022 - 08:50
Il progetto del social housing di via Vagnone 15, quartiere San Donato, continua a trascinarsi dietro infinite polemiche. Dopo la preoccupazione per la scomparsa dei posti auto, ora il timore è per le polveri che potrebbero alzarsi con le lavorazioni del cantiere. Il problema nasce, a seguito dei carotaggi, dal ritrovamento di due sostanze (zinco e idrocarburi) che hanno sforato i limiti previsti per quanto concerne una costruzione a scopo abitativo. «Con una prima bonifica - spiega il consigliere della Lega della Circoscrizione 4 Carlo Emanuele Morando -, hanno rimosso la parte superiore del terreno ma non è mai stato fatto un intervento sulla parte sotto lo strato superficiale». Inoltre via Vagnone continua ad essere chiusa al traffico, tra via Le Chiuse e via San Donato, proprio a causa dei cantieri. La strada doveva riaprire al solo transito a inizio ottobre ma al momento questo non è avvenuto. Altro fattore che ha indispettito i cittadini.
I COSTI Il costo di costruzione del palazzo, inoltre, si sta rivelando difficilmente sostenibile. Da un primo preventivo di cinque milioni siamo già passati a sei milioni (pre guerra in Ucraina), dichiarati dalla società appaltante. E potenzialmente in rialzo nei prossimi mesi, considerando che oggi i cantieri costano tra il 30 e il 40% in più rispetto a dicembre del 2021. Ad agosto, inoltre, risultavano già sei i mesi di ritardo sulla fine prevista. Considerando le continue difficoltà nel reperire materiale di costruzione.
«Siamo consapevoli che quel progetto è impattante. Inizieremo un percorso di accompagnamento col gestore, anche per conoscere meglio cosa andremo ad amministrare» ha spiegato la coordinatrice ai Servizi Sociali della Circoscrizione 4, Sara Cariola. La paura, insomma, è che sarà complicato riuscire persino a terminare il cantiere.
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