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A Montanaro

La procura indaga sulla morte e il funerale si celebra senza bara

Il via libera alle esequie di Antonio Fera è arrivato solo due giorni dopo

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Un funerale senza feretro. No, non è uno scherzo né il titolo di una nuova commedia ma quanto realmente accaduto mercoledì pomeriggio a Montanaro. Perché quel giorno, nel duomo di Santa Maria Assunta, si sono celebrate le esequie di Antonio Fera, 69 anni, stimato elettricista e commerciante, titolare di un’attività di riparazione di elettrodomestici in paese, in piazza Luigi Massa.


L’uomo è mancato dopo aver a lungo lottato contro una grave malattia, per cui aveva già avviato una pratica con l’Inail. Per questo la Procura di Ivrea ha voluto approfondire il caso, visto che la morte del 69enne potrebbe essere stata provocata da una malattia professionale. Più precisamente per una malattia polmonare asbesto correlata. Ovvero causata dalla frequentazione, con inalazione, di fibre di amianto. Fibre che, una volta ingerite, provocano infiammazioni e, purtroppo, anche tumori. Come quello polmonare o l’ormai famoso mesotelioma pleurico. In questi casi i magistrati aprono un’indagine per cercare di capire le cause che hanno portato al decesso della persona. E la salma viene posta “a disposizione dell’autorità giudiziaria” finché gli stessi inquirenti non danno il via libera alla sepoltura o alla cremazione.
Nel caso specifico di Fera, però, l’iter non si è concluso in tempo utile per il funerale. E, a mezz’ora dall’orario fissato, le onoranze funebri hanno chiesto ai familiari cosa fare. E questi ultimi hanno detto “sì” ad una funzione in duomo, celebrata dal parroco don Aldo Borgia, alla presenza dei tanti amici del 69enne ma senza la bara. C’era solo una fotografia, adornata dai fiori. Per evitare polemiche, la parrocchia ha anche affisso un cartello fuori dalla chiesa, spiegando dettagliatamente il perché di questa particolare situazione.
Il sindaco di Montanaro, Giovanni Ponchia, sui social aveva ricordato così la figura di Fera: «La sua scomparsa è un brutta notizia per tutta la nostra comunità. Purtroppo la vita ci sorprende anche in negativo e questa volta è stato proprio così. Antonio ha tanto lavorato in questo paese e credo che molti lo ricordino con affetto. Un caloroso abbraccio ai suoi figli che onoreranno la sua memoria con il proprio lavoro. Ciao Antonio». Il sindaco è fra i tanti abitanti di Montanaro che, a distanza di giorni, continuano a sostenere come quel funerale dovesse essere rinviato in attesa del via libera della Procura, arrivato venerdì. Proprio per dare giusta dignità a quell’uomo anche dopo la morte.

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