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IL LUTTO

Travolto in bicicletta mentre si allena, ciclista muore dopo 5 mesi di agonia

L’incidente era avvenuto a marzo a Strambino, poi il ricovero al Cto e il trasferimento in altri due ospedali

Gianandrea Azario

Gianandrea Azario

Cinque mesi di lotta e speranze ma alla fine il suo cuore, abituato a combattere insieme a muscoli e polmoni sulle strade piemontesi, questa volta non ce l’ha fatta e ha dovuto arrendersi.

È morto, dopo 5 mesi di agonia in ospedale, Gianandrea Azario, 57 anni. Era il 5 marzo scorso quando, intorno alle 14, in via Cotonificio, in frazione Realizio di Strambino, una Volkswagen Polo condotta da una ragazza di 25 anni residente ad Azeglio, lo urtò mentre pedalava lungo la strada a poca distanza da casa intento, come faceva quasi quotidianamente, ad allenarsi. Le condizioni di Azario era apparse subito critiche, era stato portato al al Cto in prognosi riservata dove gli avevano riscontrato un trauma cranico e una frattura al femore. Successivamente era stato trasferito alla clinica Don Gnocchi e, infine, alle Molinette dove, purtroppo, le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso di sabato scorso. Un lungo calvario ospedaliero nella speranza di salvargli la vita, ma dall’esito fatale.

Azario era un cicloamatore, vicepresidente della società sportiva Team De Rosa Santini per la quale lui stesso correva e per la quale aveva vinto e partecipato a tante competizioni. Azario era anche un imprenditore titolare dell’omonimo lanificio-cotonificio ereditato dal padre Tancredi oltre che amministratore della Leg srl, fondata insieme a Lodovico Addomino e Enrico Cigna, che si occupa di servizi di radiografia mobile e a domicilio.

Sull’episodio di cui è rimasto vittima il 57enne sono ancora in corso le indagini da parte della procura di Ivrea e dei carabinieri della stazione di Strambino. È probabile che alla luce del decesso l’ipotesi di reato prefigurata muterà da lesioni in omicidio stradale.

Le esequie sono previste per mercoledì 2 agosto. Vasto cordoglio ha destato la notizia della morte di Azario non solo sul territorio canavesano dove l’imprenditore era conosciuto e stimato, ma in tutto il mondo del ciclismo amatoriale piemontese.
Valerio Grosso

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