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IL FATTO

«Mi licenzio, dammi i soldi» e pesta a sangue il suo titolare

A Poirino aggredito un benzinaio sulla provinciale 29

poirino benzinaio

Il distributore di benzina di Poirino in cui è avvenuta l'aggressione

«Prima l’ha colpito con un tavolino di plastica, poi ha iniziato a prenderlo a pugni».

Così Patrizia Colombo, titolare del distributore di benzina Tamoil a Poirino (strada Provinciale 29), racconta l’aggressione subita dal marito Roger Tais. Lui, dopo il ricovero all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, ha ancora un livido in faccia. E fatica a ricordare i brutti attimi vissuti venerdì scorso. «Da qualche giorno, un ragazzo di Moncalieri di 25 anni si era proposto per darci una mano - continua la signora - Lavorava bene, era gentile. Venerdì mattina, però, appena arrivato ha chiesto a mio marito dei soldi. Voleva la sua paga per poi andare via. Gli diceva che lo attendevano altrove per un altro colloquio di lavoro». Tais, a quel punto, gli chiede di pazientare. Nel giro di qualche minuto sarebbe arrivata sul posto la moglie e avrebbe potuto parlarne con lei.

«A quel punto, lui ha dato di matto». La titolare indica gli arredi del bar accanto al distributore. «Vede quei tavolini lì? - indica gli arredi del bar - Ne ha preso uno e l’ha scagliato contro mio marito. Si vede bene dalle telecamere. Poi ha iniziato a prenderlo a pugni. Roger, indietreggiando, è inciampato in un gradino. Lui ha continuato a colpirlo in faccia». Poi il ragazzo si placa e si siede accanto al marito della titolare. Lui telefona alla moglie, le chiede di arrivare in fretta con una maglietta di ricambio. La sua è sporca di sangue, è ferito vicino all’occhio.

Perché tanta violenza? «Ho il dubbio che quel ragazzo avesse delle fragilità di cui non eravamo avvisati. Chiedeva di essere pagato più di quanto avevamo pattuito. Quando ha smesso con i pugni, si è calmato all’improvviso. E dopo l’arrivo dei carabinieri si è allontanato con la sua macchina, dicendo che sarebbe tornato a fare benzina». Da allora, lungo la Provinciale 29, non l’hanno più visto. «Ora Roger andrà a formalizzare la denuncia dai carabinieri» continua Colombo, che ha già raccontato tutto ai militari della stazione di Poirino. Il marito, intanto, è stato dimesso da poco. «Dopo quelle botte, una pupilla è sformata. I medici hanno già detto che rimarrà più grande dell’altra. Lui vede a fatica e continua ad avere dolori alla testa. Al momento, continueremo a lavorare da soli. Non cerchiamo altri dipendenti».

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