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La sentenza

Uccisa in un bar perchè l'aveva respinto: pena quasi raddoppiata per il killer

La Corte d'Assise d'Appello ha deciso per una condanna più dura rispetto al primo grado di giudizio

Uccisa in un bar perchè l'aveva respinto: pena quasi raddoppiata per il killer

Carmen De Giorgi, la vittima dell'omicidio

Ha ucciso una donna che lo aveva respinto, pugnandola in un bar di Luserna San Giovanni. E ha ferito le sue amiche con la stessa arma, provocando quasi una strage: per questo Hounafi Mehdi, 36 anni, era stato condannato in primo grado a 18 anni di carcere ed era finito in carcere ad Alessandria. Ieri la Corte d’Assise d’Appello gli ha riconosciuto l’aggravante dei «motivi futili e abietti», quindi ha alzato la pena a 30 anni (più dei 27 che aveva chiesto la Procura).

I fatti risalgono al 5 ottobre 2021. Mehdi entra al bar e vede le donne al bancone. Tenta un approccio con Carmen De Giorgi, 44 anni, invitandola a salire di sopra. Lei lo respinge, poi inizia a urlare per le scale «Questo è pazzo, mi vuole uccidere». Mehdi tenta di strangolarla, poi la ammazza con una coltellata alla schiena: «La sua violenza è stata tale che il coltello è stato trovato piegato nel corpo di lei» aveva detto il pubblico ministero Delia Boschetto durante la sua requisitoria.

Quindi, secondo quanto ricostruito, Carmen non ha né tempo né modo di difendersi. Prima di ucciderla, lui la fotografa col telefonino. Poi si avventa sulle altre donne presenti in sala: quelle che rimasero illese, come la titolare del bar, si salvarono soltanto perché riuscirono a fuggire o a chiudersi a chiave nel bagno, mentre lui gridava «Dio (o Allah, non è chiaro, ndr) mi protegge».

Ma, come ha precisato l’avvocato Alberto Bosio, difensore dell’imputato (i due sono insieme nella foto sopra), «la questione religiosa non c’entra nulla».

Una testimone aveva detto: «Faceva video e scattava foto a tutte, insistendo perché bevessimo alcolici». Secondo la pm, «l’imputato ha avuto un atteggiamento determinato e, anche se fa orrore dirlo, razionale: aveva una lucidità notevole». Tanto da portarsi il coltello da casa, nascosto tra due calze, sotto i pantaloni.
Quando era stato sentito, il killer aveva ammesso le sue colpe ma non ricordava i dettagli: «Il movente potrebbe essere il rifiuto di De Giorgi ad avere rapporti sessuali con lui» ha sostenuto il magistrato dell'accusa. Al momento, però, non è stato chiarito: si vedrà nelle motivazioni della sentenza, su cui l’avvocato Bosio ha già previsto di fare ricorso in Cassazione.

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